Papa ad Avignone
Nell’anno del Signore 1348 imperversò su quasi tutta la superficie del globo una tale mortalità che ben raramente se n’è conosciuta una simile. I sopravvissuti infatti erano ap- pena sufficienti per la sepoltura dei morti o la evitavano con orrore. Un terrore così grande si era impadronito di tutti che non appena un’ulcera o un gonfiore comparivano sul corpo di qualcuno, generalmente sotto l’inguine o sotto l’ascella, la vittima era privata di ogni assi- stenza, e persino abbandonata dal parentado. E così molti, che forse si sarebbero altrimenti salvati, morivano per incuria. Molti colpiti dal male e che si pensava fossero destinati a sicura e rapida morte, erano trasportati, senza la minima discriminazione, alla fossa per essere inumati: così un gran numero fu seppellito vivo. Ed a questo male se ne aggiunge un altro: corse voce che taluni criminali, in particolare degli Ebrei, gettavano dei veleni nei fiumi e nelle fontane, dal che la peste traeva incremento. è il motivo per cui sia Cristiani che Ebrei, degli innocenti, delle persone irreprensibili, furono bruciati, uccisi ed altre volte maltrattati nelle loro persone.
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Nel testo dice anche che le morti erano evitabili: "non appena un’ulcera
o un gonfiore comparivano sul corpo di qualcuno" LA VITTIMA "era privata di ogni assi- stenza, e persino abbandonata dal parentado. E così molti,morivano per incuria. Molti colpiti dal male erano trasportati, senza la minima discriminazione, alla fossa per essere inumati".
Lui suppone che ci siano degli avvelenatori infatti: "criminali, in particolare degli Ebrei, gettavano dei veleni nei fiumi e nelle fontane, dal che la peste traeva incremento."