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Gli Anni Affollati - Coggle Diagram

- - - - Nel periodo 1972/1977 il pubblico adulto che va al cinema è diminuito di quasi due milioni. Viene meno la centralità del medium: si consuma meno cinema e più i film. Diminuisce l'interesse per gli interpreti, aumenta quello per i registi.
    - - L'interesse per i film impegnati è più elevato tra i giovani, così come le frequentazioni del cineclub, sopratutto nell'Italia settentrionale.
    - - La percentuale di adulti che guardano assiduamente i film trasmessi dalla televisione è molto simile nei due sessi, in tutte le classi d'età, in tutte le categorie sociali e zone geografiche.
  - - - Dall'immediato dopoguerra alla prima parte degli anni Cinquanta
        
        L'attività dei circoli è improntata ad una funzione didattica
    - - Dalla metà degli anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta
        
        Maggiore ramificazione, aumento delle potenzialità culturali ed intervento sul territorio.
    - - L'associazionismo laico guadagna terreno e cresce la Federazione Italiana dei Cineforum.
  - - - Quello che realmente volevano gli imprenditori non era la libertà di espressione, ma la libertà di sfruttare i lucrosi mercati pubblicitari e di trarre profitti dai clienti del giro d'affare locale e nazionale.
      - I palinsesti si riempiono di film di genere. L'offerta cinetelevisiva copre tutta la gamma: dai capolavori della storia del cinema e dai film d'autore trasmessi dalla Rai ai prodotti di genere del mercato italiano
  - - - 1: Epoca d'oro dei circoli di cinema
        
        Funzione culturale
      - 2: Club cinema
        
        Carattere solipsistico
        
        Sala come container di culto
      - 3: L'operazione cinefila si contamina con le logiche di programmazione delle TV private.
- - - - Recensisce qualsiasi film.
        
        "Nel momento in cui varca la soglia della sala cinematografica, lo scrittore può annullare il suo io autoriale, per godersi fino in fondo sopratutto film a bassa definizione culturale e cercare di considerare tutti i prodotti come degni di attenzione a pari titolo di qualsiasi film d'autore."
      - Il "vero cinema" è compreso tra i primi decenni del Novecento e gli anni Cinquanta.
      - Recensioni di media e piccola misura, dove mantiene le ripartizioni tradizionali. Tipologia dominante: microrecensione
        
        Non entra quasi mai in merito degli argomenti proposti. Gioca la carta dell'allusione e dell'accenno. Il giudizio di Raboni rimane nella sfera del giudizio indistinto.
      - Raboni è un critico dai pochi e contenuti entusiasmi. Strano che la sua carriera venga stroncata da uno di questi:
        
        I diavoli di Ken Russell
        
        Il film finisce al centro di un aspro dibattito nel mondo cattolico.
        
        "Avvenire" è un autorevole quotidiano dell'area cattolica
        
        Ha pubblicato una delle recensioni più favorevoli al film.
        
        Il direttore Angelo Narducci, dopo aver preso pubblicamente le distanze da quanto scritto da Raboni, pone fine alla sua collaborazione con il giornale.
      - Scrive di cinema su "Avvenire"
  - - - "Moravia era un lettore di intrecci narrativi e di significati." La sinossi del film occupa quasi sempre la parte centrale della recensione. Le sue trame sono fatte per incuriosire il lettore, per offrirgli strumenti di comprensione e permettergli di comprendere fino in fondo i ragionamenti che l'interprete sta per svolgere.
      - Struttura bipartita: in una sezione introduttiva lo scrittore porta a sintesi un problema generale.
        
        Preambolo sintetico a cui segue caso particolare.
        
        Preambolo di orientamento storico
        
        Preambolo di orientamento teorico
        
        Spesso in forma di aforisma, offre uno spaccato delle idee del critico scrittore sui più disparati casi della vita e dell'arte.
        
        Tono autorevole
      - Viene sempre scelto un tema dominante.
      - Vago e generico riguardo la tecnica cinematografica.
      - L'erotismo:
        
        Sesso come ossessione totalizzante, capace di ridurre il mondo ad una sorta di dialogo tra organi sessuali
        
        Ultimo tango a Parigi
        
        Sesso come linguaggio, i corpi dicono quello che le parole non possono
        
        La pornografia non esiste, è solo trattamento volgare del sesso.
        
        Qualcosa di cui si dovrebbe far a meno di parlare. Il sesso pornografico è irreale.
      - Non amava parlare male dei film scelti per la recensione
      - Sostenitore della lettura sintomatica:
        
        Testi che si caricano di significati aldilà della volontà degli autori.
      - L'arte non è analisi ma sintesi, e in quanto tale, deve mantenere un alone di indeterminatezza.
  - - - Registro ironico
      - Antipatia verso le presunzioni dell'intelletto
        
        La presa di distanza dal mondo dei critici professionisti è condotta a rafforzare una visione di "spettatore comune"
        
        I critici professionisti non capiscono il gusto popolare perché di fatto non sanno come è fatto il pubblico: dove va, cosa fa, come si comporta.
      - Scrive in prima persona singolare
      - Il suo motto è: "Non sono mai sicuro di nulla "
        
        Del Buono sminuisce continuamente se stesso, se deve attaccare qualche posizione avversaria lo fa "dal basso" con l'atteggiamento di chi finge di insinuare dubbi su sé stesso per insinuare dubbi sul mondo.
        
        Serve da prova etica in grado di confermare, attraverso la forza del negativo, l'auctoritas del locutore, e quindi di rafforzare i modi di persuasione.
      - Critica come arte della conversazione con un lettore-complice
        
        Interpella il lettore direttamente e fa riferimento a sale che hanno uno specifico indirizzo, visioni che si collegano a sensazioni, determinate vincoli fisici come le poltrone scomode o spettatori rumorosi.
        
        Dagli anni Settanta inizia una rubrica di corrispondenza col pubblico.
      - Recensore trasgressivo:
        
        Non rispetta i limiti del format, né la regolarità. La recensione è strutturata in una serie di digressioni, dove spesso le cose più importanti hanno un carattere accidentale. Quando si spinge fuori tema, l'articolo prosegue la settimana successiva sullo stesso argomento.
      - Il giudizio di gusto per Del Buono esiste, ma conta come un catalogo di intolleranze e passioni personali del singolo spettatore.
  - - - Osservatore dei fatti di cultura, giornalista culturale, interessi nel campo della letteratura, della critica letteraria, della filosofia, della politica e del cinema.
- - - - Il gusto in relazione alla soggettività
        
        Gusto come facoltà del soggetto
    - - Mette in luce il problema della visibilità sociale del gusto
        
        Gusto come variabile socialmente determinata
    - - Mette in luce il problema dell'identità del gusto
        
        Gusto come fattore identitario
  - - - Messa in scena della violenza
        
        Poliziesco
        
        Viene investito sin da subito di molte attenzioni. Bisogna mostrare come questi film siano in realtà strumento di repressione. La delinquenza è rappresentata in modo emotivo, non ne sono chiarite le cause sociali. I fenomeni nel poliziesco sono sottratti alla comprensione, a vantaggio di un istinto irriflessivo.
      - Piacere sessuale
        
        Pornografia / genere erotico
        
        "L'immagine pornografica è lo stimolo brutale e pavloviano a cui si abbandonano platee sessualmente frustrate" (Giancarlo Grossini su Cinema Nuovo)
        
        Fausto Colombo ricorda che dalla fine degli anni Sessanta si era sviluppata una progressiva erotizzazione dei media.
        
        Due i film che hanno suscitato maggiormente scandalo:
        
        Ultimo Tango a Parigi
        
        I diavoli di Ken Russell
        
        Pellicola censurata e sequestrata
        
        A dispetto del progressivo sfaldarsi del senso del pudore nel campo della rappresentazione, nonostante siano anni in cui le speranze e le dichiarazioni di liberazione del corpo abbiano trovato legittimità sociale, il corpo non poteva essere effettivamente liberato
        
        Mettendo in scena una storia di superstizione e sessuofobia diventa oggetto di censura e di difesa in nome della libertà di parola.
        
        Proiettato al festival di Venezia, innesta lamentele sulle scelte operate dal democristiano Gian Luigi Rondi a proposito del programma della mostra.
        
        Venne presentato alla mostra di Venezia del 1971 dove venne accusato di essere una volgare, blasfema e inaccettabile mistificazione, faziosa culturalmente e storicamente. Si richiese anche il licenziamento di Rondi.
        Il film costò poi il posto di recensore al critico e poeta Giovanni Raboni, licenziato dal giornale cattolico Avvenire perché aveva valorizzato l'opera nella sua critica. Uscì nelle sale cinematografiche italiane il 7 gennaio 1972, ne venne subito ordinato il sequestro a cura della procura di Verona. Altre azioni di sequestro portarono la Corte di Cassazione ad una sentenza di definitiva assoluzione
      - Sentimento
        
        Melodramma
        
        Genere meno studiato. Il melodramma è da scongiurare, un virus che rischia di contaminare tutto quello che c'è di buono all'interno di un'opera.
- - - - 1 Disinteresse per tutti i prodotti di genere
      - 2 Curiosità verso le forme di modernità cinematografica
      - 3 Un'enciclopedia di base di stampo umanistico - letterario
      - 4 Scelta di un linguaggio non settoriale.