SECONDA GUERRA SANNITICA(326-304 a.C.): Casus belli della seconda guerra sannitica fu una serie di reciproci atti ostili. Cominciarono i Romani fondando nel 328 a.C. una colonia a Fregellae presso l'odierna Ceprano, sulla riva orientale del fiume Liri, cioè in un territorio che i Sanniti consideravano propria esclusiva sfera di influenza.In più i Sanniti vedevano con preoccupazione l'avanzata dei Romani in Campania, così quando Roma dichiarò guerra alla città greca di Napoli, in cui la fazione dei Paleopolitai aveva fatto entrare una guarnigione di Sanniti, questi inviarono 4.000 soldati a difesa della città. I Romani, dal canto loro, accusarono i Sanniti di aver spinto alla ribellione le città di Formia e di Fondi. Nel 326 a.C., mentre a Lucio Cornelio Lentulo venivano affidati i poteri proconsolari per proseguire le operazioni militari nel Sannio, Roma inviava i feziali a dichiarare guerra ai Sanniti, ottennero poi, senza averlo sollecitato, l'appoggio di Lucani ed Apuli, con i quali furono stipulati trattati di alleanza.Lo scontro con i Sanniti iniziò favorevolmente per i Romani, che, tra il 326 a.C. e il 322 a.C. occuparono Allife, Callife, Rufrio e Napoli, anche grazie all'attività destabilizzante dei Tarantini, che si adoperarono affinché defezionassero in favore di Roma. Furono poi Cutina e Cingilia ad essere espugnate dai romani, che riportarono anche una serie di vittorie in campo aperto, tra le quali quella nei pressi di Imbrinium.Però nel 321 a.C. l'esercito romano, condotto dai consoli Tiberio Veturio Calvino e Spurio Postumio Albino Caudino, subì l'umiliante sconfitta alle Forche Caudine (dal latino Furculae Caudinae) . Nonostante i due consoli sconfitti avessero accettato le condizioni di resa, i Romani continuarono la guerra contro i Sanniti, facendo ricadere la responsabilità della resa unicamente sui due comandanti.Dopo lo scontro a Caudia, la guerra si allargò nelle regioni vicine al Sannio, così nel 320 a.C., lo scontro arrivò in Apulia, davanti a Lucera, dove i Romani, dopo aver sconfitto i Sanniti in uno scontro in campo aperto, conquistarono la città. Nel 319 a.C. i Romani ripresero il controllo su Satrico e sconfissero i Ferentani, e l'anno successivo conquistarono Canusio e Teano in Apulia, nel 317 a.C. Nerulo in Lucania e nel 315 a.C. Saticola. Sempre quell'anno i due eserciti si scontrarono nella durissima battaglia di Lautulae. Nel 314 a.C., con l'aiuto di traditori, i Romani presero Sora, Ausona, Minturno, Vescia e con le armi Luceria, che si era unita ai Sanniti.La guerra sembrava volgere a favore dei Romani, anche perché nel 313 a.C. questi presero ai Sanniti la città di Nola, e due anni dopo, 311 a.C., sconfissero i Sanniti davanti alla città di Cluvie. Quando nel 310 a.C. ripresero le ostilità tra Romani ed Etruschi, i Sanniti ripresero l'iniziativa con più vigore, sconfiggendo l'esercito romano in una battaglia campale, nella quale rimase ferito lo stesso console Gaio Marcio Rutilo Censorin. Per questo motivo, a Roma fu eletto dittatore Lucio Papirio Cursore, che ottenne una chiara vittoria contro i Sanniti nei pressi di Longula, mentre anche sul fronte etrusco i Romani ottenevano una serie di successi, consolidando il fronte settentrionale, con la resa degli Etruschi nel 309 a.C..
Nel 308 a.C. Quinto Fabio Massimo Rulliano, vincitore degli Etruschi, sconfisse ancora i Sanniti, cui si erano alleati i Marsi e i Peligni. Infine nel 305 a.C. i Romani conseguirono la decisiva vittoria nella battaglia di Boviano a seguito della quale, nel 304 a.C., le tribù del Sannio, chiesero la pace a Roma, ponendo fine alla Seconda guerra sannita.