L'educazione dei ragazzi non viene dai genitori, ma dallo stato, che creò un sistema educativo efficiente, prende il nome di agoghè. Secondo gli storici, i neonati spartiati erano sottoposti ad un esame fisico, se apparivano troppo magri venivano abbandonati e lasciati morire, se invece erano sani venivano lasciati con la madre fino ai sette anni.
Successivamente venivano presi e alloggiati in dormitori comuni, privi di ogni comodità e dove imparavano a leggere e a scrivere, ma sopratutto a combattere. Venivano nutriti in maniera insufficiente tanto da costringerli di rubare e se venivano scoperti venivano puniti non perché avevano rubato, ma perché si sono fatti scoprire.
I ragazzi raggiunta una certa età venivano sottoposti a una prova di coraggio, chiamata Kryptéia. I giovani spartiati venivano lasciati da soli nelle aree popolate dagli iloti con poco cibo e muniti di un solo pugnale, e per tornare a casa dovevano uccidere almeno un ilota.
Raggiunti i vent'anni entravano a fare parte dell'esercito fino ai sessant'anni. a trent'anni entravano nel mondo degli adulti diventano cittadini a tutti gli effetti. Questo permetteva a loro di poter vivere in una casa assieme alla propria famiglia
Lasciata la caserma restavano sempre dei soldati, quindi dovevano allenarsi tutti i giorni per tenersi pronto in caso di attacco nemico, Almeno una volta al giorno tutti i giovani spartiati si ritrovavano a bere e mangiare assieme. Questi pasti presero il nome di Sissizi e servivano per mantenere i legami sociali e a controllare il comportamento di ogni soldato. inoltre vi partecipavano i più piccoli che venivano tenuti sotto controllo dai più grandi perché non dovessero esagerare con il cibo.