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IL NOVECENTO 9000 (la società di massa (Gradualmente sempre più …
IL NOVECENTO
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il boom economico
L’Europa pone le basi di una nuova convivenza pacifi-ca, che miri al benessere dei cittadini: con il Trattato di Roma del 1957 si “fonda” la Comunità europea.Per circa vent’anni, tra gli anni Cinquanta e Settanta, aumenta la popolazione e lo sviluppo economico co-nosce un “boom”, ovvero un grande salto in avanti.Nel mondo si avvia il processo di decolonizzazione e un nuovo fermento politico e sociale investe i Paesi che erano rimasti per decenni sotto il dominio degli Europei
Negli ultimi venti-trent’anni del Novecento il mon-do cambia nuovamente assetto: i maggiori produt-tori di merci non sono più Stati Uniti ed Europa, ma i Paesi “emergenti”, come India e Cina, o in via di sviluppo; il bipolarismo politico non esiste più, la que-stione mediorientale e il terrorismo internazionale sono le nuove paure nei paesi occidentali.
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il futurismo
Nei primi anni del ’900, nasce anche il movimento futurista. Mentre i poeti crepuscolari si ripiegano su se stessi e, con linguaggio prosastico e dimesso, invocano un ritorno ai buoni sentimenti del passato, i futuristi re-agiscono alla caduta di ideali della loro epoca propo-nendo una fiducia fermissima nel futuro
Fondatore del movimento futurista è Filippo Tom-maso Marinetti che a Parigi, nel febbraio del 1909, pubblica il primo Manifestofuturista, che viene let-to e discusso in tutta Europa. Nel Manifesto futurista:
i affermano gli ideali della forza, della vitalità, del dinamismo e dello slancio
si spronano i letterati a comporre opere nuove, ispirate all’ottimismo e a una gioia di vivere ag-gressiva e prepotente;
si proclama la fede nel futuro e nella civiltà delle macchine
si auspica una letteratura rivoluzionaria, libera da tutte le regole, anche quelle della grammatica, dell’ortografia e della punteggiatura
futurismo
La poesia ermetica fu così chiamata nel 1936 dal critico Francesco Flora che con questo termine vol-le definire un tipo di poesia caratterizzata da un linguaggio difficile, a volte ambiguo e misterioso. Ermetico deriva dal nome del dio greco Hèrmes, il Mercurio dei Romani, personaggio dai risvolti enig-matici
poeti ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano, ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità a cui sono pervenuti in mo-menti di grazia, attraverso la rivelazione poetica e non con l’aiuto del ragionamento.Le caratteristiche della poesia ermetica sono
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tutte le parole hanno un’intensa carica allusiva, analogica, simbolica.
ha una sintassi semplificata, spesso priva dei nessi logici
vuole liberarsi dalle espressioni retoriche, dalla ricchezza lessicale fine a se stessa
utilizza gli spazi bianchi e pause lunghe e frequen-ti, che rappresentano momenti di concentrazione, di silenzio, di attesa
testi estremamente concentrati: molti significati si racchiudono in poche parole