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LE FORME LETTERARIE DEL NOVECENTO Riviste_Novecento (FUTURISMO (PENSIERO,…
LE FORME LETTERARIE DEL NOVECENTO
CREPUSCOLARISMO
Crepuscolari fu un gruppo di poeti che operarono all’incirca nel primo ventennio del Novecento e che inter-pretarono in modo particolare la sensibilità e i temi del Decadentismo italiano.Il crepuscolo è il momento della giornata che segue il tramonto, è l’ora in cui si diffonde una luce tenue e morente.
PENSIERO
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sognano il ritorno all’ingenuità dell’infanzia e aspirano a un’esistenza semplice, confortata dai valori della tradizione
considerano con ironia anche il loro sogno di una felicità quieta, quasi modesta.
cantano le piccole cose di ogni giorno, gli oggetti e gli ambienti più banali, le abitudini, gli affetti e l’intimità di una vita senza grandi ideali
derivano il loro nome dal gusto per la penombra e dall’amore per gli aspetti più grigi, meno appari-scenti e meno luminosi dell’esistenza
I POETI
Fra i crepuscolari, il poeta che ha acquistato più fama è Guido Gozzano. Accanto a lui si ricordano Sergio Corazzini e, per quanto riguarda le loro prime opere, Corrado Govoni e Marino Moretti.
ERMETISMO
La poesia ermetica fu così chiamata nel 1936 dal critico Francesco Flora che con questo termine volle definire un tipo di poesia caratterizzata da un linguaggio difficile, a volte ambiguo e misterioso. Ermetico deriva dal nome del dio greco Hèrmes, il Mercurio dei Romani, personaggio dai risvolti eni-matici.
I poeti ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano, ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità a cui sono pervenuti in mo-menti di grazia, attraverso la rivelazione poetica e non con l’aiuto del ragionamento
IL PENSIERO
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vuole liberarsi dalle espressioni retoriche, dalla ricchezza lessicale fine a se stessa.
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vuole liberarsi dalle espressioni retoriche, dalla ricchezza lessicale fine a se stessa
I POETI
Possono considerarsi precursori dell’Ermetismo i poeti Camillo Sbarbaro, Clemente Rebora, Dino Campana, Arturo Onofri.Il poeta sicuramente più rappresentativo della corrente è Giuseppe Ungaretti. Fra gli altri poeti: Alfonso Gatto, Vittorio Sereni, Mario Luzi.
La poesia di Salvatore Quasimodo e di Eugenio Montale si può collegare per qualche aspetto all’er-metismo, ma dopo i rispettivi esordi si evolve in li-nee poetiche originali e innovati.
FUTURISMO
Nei primi anni del ’900, nasce anche il movimento futurista. Mentre i poeti crepuscolari si ripiegano su se stessi e, con linguaggio prosastico e dimesso, invocano un ritorno ai buoni sentimenti del passato, i futuristi re-agiscono alla caduta di ideali della loro epoca propo-nendo una fiducia fermissima nel futuro.
Fondatore del movimento futurista è Filippo Tom-maso Marinetti che a Parigi, nel febbraio del 1909, pubblica il primo Manifestofuturista, che viene let-to e discusso in tutta Europa.
PENSIERO
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si affermano gli ideali della forza, della vitalità, del dinamismo e dello slancio
si spronano i letterati a comporre opere nuove, ispirate all’ottimismo e a una gioia di vivere ag-gressiva e prepotente
si auspica una letteratura rivoluzionaria, libera da tutte le regole, anche quelle della grammatica, dell’ortografia e della punteggiatura.
I futuristi proclamano con enfasi e violenza la loro necessità di liberarsi del passato, e il loro desiderio di incendiare musei e biblioteche che lo proteggono.I futuristi sostengono la necessità dell’intervento dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, come esalta-zione del movimento e dello slancio vitale, poi ade-riscono all’impresa di Fiume e ai primi sviluppi del fascismo.
I POETI
Fra i poeti che partecipano all’esperienza futurista, oltre a Marinetti, si ricordano: Aldo Palazzeschi, Ardengo Soffici (poeta e pittore), Corrado Govoni.
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