Il termine Vìrus deriva dal latino. In passato era riferito a “ogni agente infettivo microbico o di origine microbica”. Oggi, in biologia indica più precisamente un “agente infettivo, di forma sferoidale o poliedrica, non osservabile con microscopi ottici, filtrabile attraverso le membrane impermeabili ai comuni batteri; vive e si riproduce all’interno di cellule viventi”. Il che ci porta a mìcrobo, dal tedesco Mikrobe il quale è un “organismo piccolissimo, unicellulare o pluricellulare, visibile solo al microscopio”; comunemente la parola è usata per indicare un “microrganismo capace di provocare una malattia infettiva”. Il battèrio è un “microrganismo unicellulare senza nucleo distinto”, molto diverso dal bacìllo, “batterio a forma di bastoncello utile come agente di molte fermentazioni o pericoloso portatore di malattie”, ma anche dal germe, che viene talvolta usato in senso figurato per indicare qualcosa che è agli inizi e di conseguenza si parla di gèrme patògeno, cioè che provoca una malattia, per un virus o un batterio.