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La rivoluzione francese (2 Mentre la rivoluzione in mano al popolo…
La rivoluzione francese
1 Dopo la stesura della dichiarazione dei diritti in tutto il regno francese iniziarono a circolare voci che parlavano di un complotto secondo cui la famiglia reale tramava con l'Austria per riacquisire potere.
Queste voci si dimostrarono, poi, vere; infatti alcune cameriere della famiglia real e avevano intercettato delle lettere in cui la regina Maria Antonietta chiedeva l'aiuto di suo fratello: l'imperatore d'Austria Giuseppe II.
Infuriate, il 6 Ottobre 1789, le popolane di Parigi marciarono fino a Versailles e sequestrarono il re e la sua famiglia e gli rinchiusero in un vecchio palazzo abbandonato nel centro di Parigi, in modo che sessi non avrebbero potuto scappare.
2 Mentre la rivoluzione in mano al popolo sembrava ormai segnata lo stato stava contraendo debiti sempre più grandi, infatti le banche non concedevano più prestiti e tutte le attività erano boccate.
A seguito di ciò il 2 Novembre l'assemblea costituente decise di ''racimolare'' denaro attraverso un avvenimento che sarà condannato dalla chiesa per molti anni a venire: la confisca e la vendita dei beni ecclesiastici.
Inoltre l'assemblea costituente rese tutte le cariche del clero, elettive e stipendiate dallo stato anche se visto che ciò era condannato dal papa molti preti preferirono la povertà alla disobbedienza al papa.
Per cercare di stabilizzare la situazione fu emanata la costituzione del '91. Essa prevedeva la separazione dei poteri e un giuramento di fedeltà che il te doveva prestare alla nazione. Essa rappresentava il passaggio dalla monarchia assoluta a quella costituzionale anche se manteneva al re importanti poteri amministrativi.
Si basava su i principi illuministici e offrì importanti riforme sul piano dei diritti: prevedeva l'abolizione della censura, scuole elementari gratuite, introduzione matrimonio civile e divorzio.
Tuttavia sotto molti punti di vista favoriva la borghesia, non il popolo comune. Intanto al comando dei rivoluzionari si ponevano illuministi radicali come Marat e Robespierre, che diede loro il nome di sanculotti.
Un sovrano furbo avrebbe accettato queste condizioni così da mantenere la monarchia (anche se costituzionale), invece Luigi XVI continuò a ''lottare'' per mantenere l'assolutismo e la notte del 21 Giugno 1791 compì un gesto che fece precipitare la situazione: con la sua famiglia fuggì con una carrozza, ricca di gioielli, verso il confine e il mattino dopo arrivò a Varennes dove fu ''smascherato'' e riportato a Parigi.
1.Qui la coppia reale fu messa agli arresti domiciliari e fu privata della servitù.
Come se non bastasse nel palazzo trovarono i documenti che confermavano che la famiglia reale tramava con Austria, Prussia e Spagna affinché invadessero la Francia e salvassero la monarchia assoluta: il trono aveva tradito la nazione.
2.Dopo la stesura della costituzione furono indette delle elezione per la formazione del parlamento, che avrebbe dovuto occuparsi della gestione della crisi economica che colpiva il paese.
Intanto si era formato uno schieramento che invocava la guerra; era formato da forze normalmente nemiche e ognuna aveva una motivazione diversa.
Gli affaristi, convinti che le riforniture militari e alcune vittorie avrebbero rimesso in moto l'economia.
Il re, il quale sperava che il suo popolo fosse sconfitto e la monarchia assoluta restaurata.
I sanculotti, che volevano attaccare l'Austria e sognavano di liberare l'Europa dai tiranni e di ''esportare'' la rivoluzione.
L'unico che si oppose fu Robespierre, ma la sua voce non fu ascoltata. Il 20 Aprile 1792 il re propose all'assemblea di dichiarare guerra all'Austria e la proposta fu accettata.
Purtroppo Robespierre aveva ragione, infatti dopo poche battaglie l'esercito austriaco arrivò a pochi chilometri dalla capitale francese; quindi il duca di Brunswick avvertì i francesi dicendo che se avessero osato torcere anche solo un capello al re o alla regina ci sarebbe stato uno sterminio di massa.
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