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CIVILTA' ROMANA = CIVILTA' DELL'ACQUA, CIVILTA' ROMANA =…
CIVILTA' ROMANA = CIVILTA' DELL'ACQUA
CIVILTA' ROMANA = CIVILTA' DELL'ACQUA
Roma oggi
la CEA (Consorzio Energia Acque) rifornisce acqua a 3.300.000 persone ( Roma + 54 comuni)
con il telecontrollo può regolare il flusso, eseguire una supervisione, controllare i serbatoi per eventuali imprevisti o guasti e chiudere o aprire un'altra via per sopperire alle necessità
con la mappa elettronica controlla i 3 grandi acquedotti di oggi
del Peschiera - Capore con i rami di destra e di sinistra (Roma-Rieti)
lungo 90 km e l'acqua per arrivare impiega 24 ore (in parte grazie alla gravità come facevano gli antichi romani e in parte in condotte a pressione)
dell'Acqua Marcia
è il terzo acquedotto di Roma antica, costruito nel 144 a.C. e lungo circa 90 km, dal pretore Quinto Marcio Re al quale, per la realizzazione dell'opera, fu anche prorogata la naturale scadenza della magistratura.
e 1 acquedotto di riserva al Lago di Bracciano
dove l'acqua viene resa potabile in caso di emergenza o in estate per la naturale siccità
in totale gestisce 1.300.000.000 litri di acqua al giorno
in totale copre 6.300 km di condotte e tubi (circa da Roma al Polo Nord)
Grazie ai numerosi acquedotti e grandi ponti
Costruiti dai Romani
Lungo le strade consolari che attraversavano l'impero
ponti lunghi da 100 metri fino anche ad 1 km (ad esempio quello costruito nel II secolo a.C. sul Danubio)
i ponti, per supportare il peso degli acquedotti furono costruiti con degli archi con una altezza fissata a 21 metri.
I Romani, quando necessitavano di avere altezze maggiori per una questione ingegneristica di pendenze o altro, studiarono dei ponti ad arcate sovrapposte per assicurarne la stabilità come nel caso del Ponte del Gard nel Sud della Francia.
la tecnica di costruzione
gli ingegneri Romani prelevavano l'acqua dalle sorgenti collinari e riuscivano ad incanalarla facilmente perché proveniva dall'alto
in fase di costruzione del canale, mano a mano che il condotto procedeva dentro la collina gli ingegneri scavavano un pozzo ogni 32 metri per controllarne la pendenza misurandola con un filo a piombo
quando il condotto usciva dalla galleria ne mantenevano la pendenza e lo sostenevano con dei muri di pietra e, se necessario, per coprire grandi ampiezze aggiungevano degli archi semicircolari fatti con blocchi di pietra
veniva costruita una cassaforma (struttura in legno) poi incastravano le pietre, tagliate su misura, e applicavano del cemento. Quando anche la pietra centrale era al suo posto toglievano l'intelaiatura in legno e la struttura si ergeva da sola scaricando il peso alla base
costruivano una rete idrica di gallerie e acquedotti anche lunghe 416 km
facevano uno studio approfondito del pendio per determinare la giusta inclinazione
facevano confluire l'acqua in appositi serbatoi di purificazione prima di incanalarla nei condotti e ne rallentavano il flusso per far si che si depositassero spontaneamente le impurità sul fondo
scoprono un cemento impermeabile a tenuta stagna per rivestire i tubi dell'acquedotto e composto da sabbia vulcanica e calce
Gli acquedotti
costruiti con la tecnica della canalizzazione
interrata
sospesa
per coprire distanze maggiori ( come ad esempio quello di Aqua Marcia lungo 90km ) sia l'Imperatore Augusto che l'Imperatore Traiano istituirono un ufficio apposito per gestire queste costruzioni
vengono costruiti solo acquedotti coperti per evitare contaminazioni di batteri e evaporazioni del sole
viene analizzata l'acqua dei condotti come arriva e l'acqua bollita e i suoi detriti per controllare e evitare le contaminazioni
alcuni hanno resistito fino ad oggi
Aqua Virgo
fu il sesto degli undici acquedotti romani antichi. Restaurato nel Rinascimento e ribattezzato Acqua Vergine.
tutt'ora in funzione. Lungo 19 km è quasi tutto sotterraneo con una livellazione perfetta, un'intonaco indistruttibile
il cacciopesto
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convoglia
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CURIOSITA'
il primo acquedotto: Aqua Appia fu costruito da Appius Claudius Caecus e Caius Plautis e lungo 16km. Prima di allora Roma si serviva delle acque del Tevere, dei pozzi e delle sorgenti ma dal 312 a.C. con la nuova costruzione affluì una enorme quantità di acqua potabile alla città di Roma come nessun'altra città aveva che fu ribattezzata: Regina Aquarum ( Regina delle Acque)
il controllo dell'acqua dà all'imperatore la conferma che la vita dei cittadini è nelle sue mani
All'epoca dei romani, Roma era la città più popolosa del mondo
In Roma c'erano fino a 11 acquedotti
con 3 serbatoi principali
per il fabbisogno ordinario
per i bagni pubblici, fontane (circa una ogni 80 metri), piscine, terme, ..
per le sole case private dei patrizi che pagavano il servizio e Roma con con il denaro pagava la fornitura pubblica
poi l'acqua continuava nelle condotte sotterranee (condutture fognarie) che raccoglievano l'acqua usata e sporca assieme all'acqua piovana usata per ripulire le strade e finivano in grandi collettori ( cloaca massima) e da lì scaricavano nel Tevere
che rifornivano ogni giorno la città con circa 900 milioni / 1 miliardo di litri di acqua
vivevano circa 1,5 milione di abitanti