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AVVICENDAMENTO DELLE COLTURE (TIPOLOGIE DI ROTAZIONE (Rotazione (per…
AVVICENDAMENTO DELLE COLTURE
TIPOLOGIE DI ROTAZIONE
Rotazione (per aziende zootecniche) propria della Pianura Padana. Durata:
6 anni
.
Mais – frumento – erba medica I – erba medica II – erba medica III – frumento.
Rotazione quadriennale (per aziende con sistema cerealicolo-industriale) propria della Pianura Padana.
Bietola – mais da granella – soia – frumento.
Rotazione quadriennale, flessibile, per le aziende con sistema cerealicolo-industriale.
Bietola – mais da granella intervallato con il sorgo da granella – soia intervallata con il girasole – frumento.
Rotazione propria delle zone risicole della Pianura Padana. Durata:
7 anni
. Mais – frumento – prato I – prato II – prato III – riso – riso.
Rotazione propria del Lodigiano. Durata:
6 anni
. Mais – frumento – trifoglio ladino I – trifoglio ladino II – trifoglio ladino III – frumento.
Rotazione tradizionale propria dell’Umbria e delle Marche. Durata:
10 anni
. Preparatrice – frumento con trifoglio – trifoglio – frumento – preparatrice – frumento – medica I – medica II – medica III – frumento.
Rotazione tradizionale propria della Maremma Toscana. Durata:
7 anni
.
Preparatrice – frumento – erba medica I – erba medica II – erba medica III – frumento – avena.
Rotazione triennale propria della Puglia. Fava maggesata – frumento – avena.
Rotazione quinquennale propria della Puglia.
Fava maggesata – grano duro – erbaio di veccia o di avena – grano duro – grano duro.
Rotazione quinquennale propria della Sicilia. Fava maggesata – grano duro – sulla – sulla – grano duro.
I PROTAGONISTI E LE REGOLE DELL'AVVICENDAMNETO
Le regole
alternare le colture preparatrici e le colture miglioratrici con quelle depauperanti
non coltivare mai, sullo stesso terreno, una depauperante per più di due anni consecutivi.
I protagonisti
colture
miglioratrici,
aumentano la fertilità del terreno per effetto delle
proprie azioni:
a) costituzione di un abbondante apparato radicale con ottima capacità disgregante (da vivo) e con buona capacità umigena (da morto);
b) costituzione di un abbondante apparato fogliare con ottima capacità soffocante nei confronti delle erbe infestanti;
c) arricchimento del terreno in azoto, derivante sia dalle spoglie dei batteri azotofissanti sia dai residui colturali ricchi di proteine.
colture depauperanti.
abbassano la fertilità specialmente per il fatto che i loro residui sono modesti come quantità e di basso valore umigeno.
colture preparatrici,
accrescono la
fertilità del terreno per effetto dei seguenti interventi esterni:
a) lavorazioni più profonde del solito;
b) concimazioni organiche e minerali abbondanti;
c) lotta accurata alle erbe infestanti;
d) pratica del maggese nudo.
GLI EFFETTI NEGATIVI DELLA MONOSUCCESSIONE
La monosuccessione è da evitare quando determinate essenze pur non colpite dai parassiti specifici né assediate da erbe infestanti emettono spontaneamente vere e proprie tossine con effetto boome-rang.
Questo fenomeno, chiamato stanchezza del terreno, è comune alla
maggioranza delle specie vegetali sia erbacee che arboree.
Monosuccessione è sinonimo di coltura ripetuta.
INTERAZIONI TRA LE SPECIE COLTIVATE E GLI ALTRI OSPITI DEL TERRENO
Una situazione vantaggiosa è quella determinata dalle colture con apparato fogliare a rapido sviluppo, fitto e di elevato spessore. Qui, le erbe infestanti si sviluppano a stento per difetto di spazio e di luce.
Una situazione svantaggiosa è quella generata dalla paglia dei cereali, quando viene interrata. La nota scarsità di azoto organico in questo residuo vegetale costringe i batteri decompositori ad intaccare le scorte di azoto minerale già presente nel terreno, lasciando così il “piatto vuoto” alla coltura successiva.
LE VARIAZIONI DEI FERTILITÀ' DEL TERRENO
Ci sono essenze vegetali le cui radici fascicolate riescono a disgregare il substrato lasciandolo in eccellenti condizioni di struttura. Morendo, le stesse essenze lasciano molti residui organici che si trasformeranno in “nuovo” humus, destinato a rimpiazzare quello “vecchio”, distrutto dal processo di mineralizzazione.
Altre essenze, grazie alle loro radici fittonanti, “lavorano” il terreno in profondità migliorandone la porosità e la permeabilità. Altre ancora arricchiscono il terreno di azoto.
Purtroppo, non tutte le colture migliorano la fertilità del terreno: tante la peggiorano!
Tra esse ci sono:
■ quelle che, per il lento accrescimento, non sono in grado di proteggere il ter-
reno dall’azione battente della pioggia;
■ quelle che, particolarmente avide di taluni elementi chimici (come le graminacee per l’azoto e le chenopodiacee per il potassio), abbassano la fertilità chimica a svantaggio delle colture successive.
■ quelle che, alla fine del ciclo vegetativo, lasciano nel terreno pochi residui colturali: il bilancio umico non può che chiudere in netto passivo;
Tutte le colture migliorano la fertilità agronomica del terreno con:
lavorazioni profonde
letamazioni abbondanti
coltura maggesasta
riposo pascolativo
GENERALITA'
L’avvicendamento è la successione sullo stesso terreno di colture diverse.
Due sistemi:
Avvicendamento libero.
Adottato dagli imprenditori agricoli molto sensibili alle seduzioni del mercato, senza alcun ordine stabilito.
Tre modi per gestire le colture:
■ compresenza delle varie specie ripartite su superfici proporzionate tra loro;
■ compresenza delle varie specie ripartite su superfici sproporzionate a seconda della loro maggiore o minore validità economica;
■ presenza di una sola coltura che, soltanto per quell’anno, occupa l’intera superficie aziendale: monocoltura.
Avvicendamento a ciclo chiuso o rotazione.
Adottato nelle aziende zootecniche che alle-
vano bovini da latte, con intervalli regolari.