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CRITICA DELLA RAGION PRATICA (Kant vuole stabilire una legge morale…
CRITICA DELLA RAGION PRATICA
Kant vuole stabilire una legge morale universale
massime
regole di comportamento particolari che valgono per il soggetto individuale (soggettive)
leggi pratiche
regole di comportamento universali che valgono per tutti gli esseri razionali
poiché l'uomo è sottoposto alle inclinazioni naturali, che entrano in contrasto con la razionalità delle leggi pratiche, queste assumono la forma di
imperativi
ovvero leggi che esprimono una regola necessaria dell'agire
ipotetici
stabiliscono cosa bisogna fare se si vuole raggiungere un determinato fine
categorici
stabiliscono cosa bisogna fare non in vista di un fine, ma perché lo comanda la ragione
Kant, successivamente, enuncia tre formule dell'imperativo categorico
1° formula
: afferma che la legge morale deve essere valida universalmente
l'universalità della legge morale porta all'idea di un
regno dei fini
, reso possibile dall'unificazione di ogni individuo e dei fini delle sue azioni
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2° formula
: afferma che l'universalità della legge è condizione indispensabile alla sua validità
3° formula
: afferma che gli esseri umani in quanto dotati di facoltà razionali, costituiscono dei fini in sé stessi, dotati di valore assoluto
questi tre postulati portano a sua volta la formulazione di altri tre postulati della ragion pratica
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