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Fair Play (Nel 1975 è stata pubblicata "La Carta del Fair Play",…
Fair Play
Nel 1975 è stata pubblicata "La Carta del Fair Play", che recita:
Fare di ogni incontro sportivo, indipendentemente dalla posta e dalla importanza della competizione, un momento privilegiato, una specie di festa;
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accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi, sapendo che, come me, hanno diritto all’errore, ma fanno tutto il possibile per non commetterlo;
evitare le cattiverie e le aggressioni nei miei atti, e mie parole o miei scritti;
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rimanere degno della vittoria, così come nella sconfitta;
aiutare chiunque con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione;
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essere un vero ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi suddetti.
fa riferimento ad un'etica comportamentale, applicabile a più contesti.
Questo termine è particolarmente utilizzato in campo sportivo, indicando un'attitudine tesa a comportamenti leali e rispettosi nei confronti altrui. Non fa riferimento esclusivamente agli atleti, ma anche a figure esterne, come i tifosi.
Potrebbe costituire un discriminante dal punto di vista agonistico, rifacendosi alla correttezza di atleti e delle squadre. Ad esempio in ambito calcistico, nei Mondiali del 2008 si era qualificata la Nazionale Giapponese al posto di quella Senegalese, per un minor numero di sanzioni disciplinari ricevute.
L'espressione viene utilizzata anche in campo economico, con l'obbiettivo di evitare spese e bilanci spropositati ed insostenibili da parte delle società.
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Il regolamento del Fair Play è stato stilato dal Panathlon International, ovvero un organismo che induce gli individui ad essere leali in campo sportivo, tracciando valori morali e culturali.
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Oggi è anche considerato un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi
Tra i Principi fondamentali della Carta olimpica spicca:
“Le società e le associazioni sportive sono soggetti dell’ordinamento sportivo e devono esercitare con lealtà sportiva le loro attività, osservando i principi, le norme e le consuetudini sportive, nonché salvaguardando la funzione popolare, educativa, sociale e culturale dello sport”.
Negli ultimi anni il comportamento leale viene imposto.
In questo modo il dovere di lealtà sportiva è diventato una regola giuridica, un canone normativo, previsto e disciplinato ormai in tutti i Regolamenti della giustizia sportiva. Chi non le rispetta subirà delle sanzioni.