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CRITICA DELLA RAGION PRATICA 1788 (si afferma che (la legge morale è…
CRITICA DELLA RAGION PRATICA 1788
Con la critica della ragion pratica, Kant riprende l'indagine della ragione dal punto di vista dell'azione umana e dell'atto morale
si afferma che
la legge morale è un fatto della ragione
è incondizionata e universale
ha la forma del comando perche deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici
la moralità richiede la conformità al dovere ma anche la convinzione interiore
in essa l'uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi della natura
e su di essa si fonda la religione
infatti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica
l'esistenza di DIO garantisce la possibilità del sommo bene
invece l'immortalità dell'anima garantisce la realizzabilità del sommo bene
la ragion pratica coincide con la volontà
è la facolta che permette di agire sulla base di principi normativi si basa su due principi
IMPERATIVI
prescrizioni OGGETTIVE valide per tutti e si dividono in
IMPERATIVO CATEGORICO
non comanda nessuna azione specifica ma impone soltanto l'adempimento di un dovere:TU DEVI. è il "dovere per il dovere" indipendentemente dal contenuto e dall'esito piu o meno favorevole dell'azione
su di esso si basa la morale che deve essere INCONDIZIONATA e UNIVERSALE
ESISTONO TRE TIPI DI IMPERATIVI CATEGORICI
1) la massima di un azione può valere come principio solo se universalizzabile
2)l' uomo può essere trattato solo come fine e non come mezzo
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IMPERATIVO IPOTETICO
prescrive dei mezzi in vista di determinati fini e risponde alla forma SE VUOI DEVI
essendo privo di universalità non può essere fondamento della morale
MASSIME
principi soggettivi che disciplinano la volontà
Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di riverenza sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più lungo se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me