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L'EUROPA DELL'ILLUMINISMO E IL DISPOTISMO ILLUMINATO (Conquiste di…
L'EUROPA DELL'ILLUMINISMO E IL DISPOTISMO ILLUMINATO
Dopo le scoperte scientifiche del Seicento, crebbe la fiducia nella ragione umana. Da questo principio si sviluppò un nuovo movimento culturale e filosofico:l'
Illuminismo
(dal francese
lumières
"luci")
Secondo gli illuministi, l'intellettuale ha il compito di
fare luce
, rischiarando la vita degli uomini. Lo strumento è proprio la
ragione umana
.
I dogmi fino ad allora accettati devono essere messi in discussione. La sola ragione umana può stabilire quale siano le regole della società.
Gli illuministi dedicano quindi particolare attenzione alla
politica
e all'
economia
. La fiducia nella ragione apre la strada alla
libera critica
dell'autorità, compresa quella religiosa.
Concezione
laica
della vita, ovvero non dipendente dai dogmi religiosi.
La ragione è posseduta da tutti gli uomini, che quindi
sono uguali
e devono avere gli
stessi diritti e libertà
Parole chiave:
uguaglianza
e
libertà
La riflessione politica nell'età dei lumi
Uno degli argomenti più dibattuti fra gli illuministi fu l'origine dello Stato. Per loro nasce come un
patto
fra gli uomini, detto
contratto sociale
. Gli uomini si impegnano a rispettare le leggi, in cambio di sicurezza e benessere.
Teoria contrattualista
: lo stato non è una costruzione naturale o divina, è una
costruzione umana
John Locke (1632-1704)
: anticipò nel Seicento alcune grande idee del secolo dei lumi. Sostiene che l'uomo possiede delle
libertà inviolabili
o diritti naturali (vita, libertà e proprietà). Il cittadino non cede quindi allo Stato tutti i suoi diritti, ma ne
delega
una parte.
Questo tipo di stato è detto
liberale
e i suoi poteri devono essere limitati e soggetti al controllo dei cittadini.
Dalle teorie di Montesquieu e Locke nasce il
liberalismo
moderno, ovvero quella dottrina che afferma la libertà e i diritti dell'individuo, che lo Stato ha il dovere di rispettare e garantire.
Questi principi sono le fondamenta della Costituzione italiana, che stabilisce i diritti alla
libertà
, alla
proprietà
e la
divisione dei poteri
.
La Costituzione stabilisce che la
sovranità appartiene al popolo
, ma a differenza delle teorie di Rousseau la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
. Rousseau voleva una
democrazia diretta
, esercitata cioè dal popolo senza intermediari (come ad esempio il Parlamento).
Rousseau si rendeva conto che una simile democrazia poteva realizzarsi solo in comunità politiche molto piccole, come l'Atene antica, dove era nata. Ecco perché nelle moderne democrazie la
sovranità popolare è indiretta
e avviene attraverso rappresentanti (parlamentari).
Pro e contro l'assolutismo
Montesquieu (1689-1755)
pubblica nel 1748
Lo spirito delle leggi
e vi esamina le tre possibili forme di governo:
monarchia
,
repubblica
e
dispotismo
(o tirannide), quest'ultimo si era realizzato in Francia col nome di assolutismo.
Montesquieu sostiene che uno stato giusto deve
garantire le libertà
e
impedire l'assolutismo
. Per riuscirci lo Stato deve dotarsi di organismi costituzionali e di leggi. I tre poteri fondamentali (legislativo, esecutivo, giudiziario) devono inoltre rimanere divisi
Individua nella
monarchia costituzionale inglese
il modello perfetto.
Voltaire (1694-1778)
riteneva che la monarchia assoluta fosse un bene, purché il governo agisse secondo i principi della ragione. Era la soluzione migliore per proteggere la
borghesia
, classe emergente, contro i privilegi della nobiltà.
Era favorevole a una forma di
dispotismo illuminato
dalla ragione.
Più radicale era l'impostazione di
Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)
: il contratto sociale non è riuscito a eliminare le ingiustizie, ma ha semplicemente
legalizzato le disuguaglianze
. Occorre dunque un
nuovo contratto sociale
, basato sulla volontà del popolo, la
sovranità popolare
.
Pensava a uno
stato democratico e repubblicano
.
Le teorie economiche dell'Illuminismo
Nel Settecento si ritenne che anche l'economia dovesse essere affrontata secondo la ragione umana. Si sviluppò quindi una nuova scienza, l'
economia politica
Nascono nuove teorie, come la
fisiocrazia
e
il liberismo
.
Secondo i fisiocrati solo
agricoltura e allevamento
producono effettivamente ricchezza, in quanto manifattura e commercio si limitano a trasformare e distribuire beni già prodotti e non creano nuova ricchezza.
Chiedevano quindi al monarca di sviluppare il più possibile il settore primario. Si opponevano invece alle teorie mercantilistiche che sostenevano che la ricchezza dello Stato si basava sul possesso di metalli preziosi, ottenuti tramite il commercio internazionale.
Il fulcro del liberismo era il
libero mercato
.
Il maggior esponente fu
Adam Smith (1723-1790)
. Egli indica nel
lavoro
la vera fonte di ricchezza di una nazione. Il mercato, quindi lo scambio di merci, deve essere libero. Infatti vi è
"una mano invisibile
che guida la produzione delle merci, quindi lo Stato non deve intervenire. E' il rapporto tra
domanda e offerta
a stabilire quali beni vadano prodotti e a quale prezzo.
Conquiste di civiltà
L'Europa era stata scossa per secoli dalle guerre di religione, a causa dell'impossibilità dello Stato assoluto di accettare la diversità.
L'Illuminismo affermò la
laicità dello Stato
e si schierò contro ogni fanatismo, in favore della tolleranza.
Il dibattito non rimase chiuso nelle accademie. I luoghi privilegiati per le discussioni illuministe erano i
salotti
e i
caffè
.
Dall'Illuminismo italiano venne il maggior contributo nel dibattito sulla
tortura
e la
pena di morte
.
Cesare Beccaria
(1738-1794) nel trattato
Dei delitti e delle pene
(1764) dimostrò l'inutilità e la disumanità di queste pratiche:
La tortura è inutile che non dà certezza sulle confessioni estorte
La pena deve essere proporzionata al delitto e deve avere come fine il
recupero del colpevole
Non è la crudeltà della pena che scoraggia i delitti, ma la certezza che essa sarà inflitta al colpevole
Nel Settecento alcuni prìncipi furono ispirati dall'Illuminismo, lanciando riforme volte all'
alfabetizzazione
della popolazione. Cominciarono a leggere e scrivere anche gli artigiani e i professionisti, non solo gli strati alti della società.