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Giacomo Leopardi (Vita
https://www.youtube.com/watch?v=BqFJEOaquVM
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Giacomo Leopardi
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Ha passato l'infanzia nella biblioteca paterna, costruita dal padre Monaldo. Era riservata alla tradizione classica, la filologia e la letteratura e filosofia.
1809-1916 sette anni di studio matto e disperatissimo dedicato alla filosofia. Lo studio fece male al fisico e alla salute.
1815-1816 l'insoddisfazione lo porta alla conversione letteraria dedicandosi al bello, a nuovi esperimenti di traduzione, nuove prove poetiche.
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1827 si trasferisce a Firenze, poi si muove verso Pisa, ma torna poco dopo a Firenze.
Vincenzo Gioberti lo accompagna a Recanati, dove resta due anni e soffre molto ma scrive opere importanti.
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Si trasferisce per poco tempo a Roma, torna a firenze, ma insieme a Ranieri si muovono verso Napoli dove si trova meglio.
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Idilli: brevi componimenti poetici di argomento pastorale e bucolico. Chiamati piccoli idilli, inclusi nel componimento Verso.
Leopardiani considerati dall'Autore come avventure storiche del suo animo. Verso endecasillabo sciolto, e numero dei versi vario.
Infinito: 1819, contempla un ambiente naturale. Limite dei sensi umani, colmata dall'immaginazione del poeta che riesce ad aggiungere allo spazio eterno.
alla luna: tema della ricordanza, fuori dalla immaginazione sarebbe trista e malinconica.
Odi, Melisso: dialogo tra i personaggio. Più legato all'idillio classico.
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Il sogno: autobiografico, contempla la giovinezza spezzata.
Canzone: più antica forma metrica Italiana, numero variabile di stanze, versi endecasillabi e settenari.
schema tradizionale, linguaggio aulico, stile elevato, temi civili storici filosofici, riflessioni sulla vita naturale e le sue illusioni.
All'Italia, Sopra il monumento di Dante, Ad Angelo mai, Nelle nozze della sorella Paolina, A un vincitore nel pallone: pessimismo storico.
Bruto minore, Ultimo canto di Saffo: pessimismo cosmico.
Alla sua donna: amore ideale, desiderio di amore forte e vero.
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Pessimismo storico: prima fase del pensiero di Leopardi, nella quale il poeta ritiene la natura una madre benigna che ha creato l'uomo e gli dona la possibilità di essere felice. è l'uomo stesso a rendersi infelice, con le sue regole e convenzioni, allontanandosi dalla natura.
Pessimismo cosmico: seconda fase del pensiero di Leopardi, nella quaglie poeta ritiene la natura ingannatrice perché illude tutti gli uomini di poter trovare la felicità ma immancabilmente ne vanifica i sogni e le aspirazioni.