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ATENIESI ((Gli ateniesi affermano che i loro sudditi si sarebbero…
ATENIESI
Gli ateniesi affermano che i loro sudditi si sarebbero ribellati perché sottomessi da un popolo debole.
Rispondono che non temono i neutrali ma gli isolani incontrollati (come i Medi) e i ribelli verso il loro stesso comando.
In risposta dicono di no perché l'amicizia sarebbe stata un segno di debolezza degli Ateniesi davanti ai sudditi.
Dicono che non sarebbero stati vili perché avrebbero difeso la vita al posto dell'onore poiché loro stessi erano molto più forti.
Rispondono che in questo modo la città di Melo non sarebbe andata distrutta. Dunque un vantaggio per entrambe.
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Dicono che loro stessi non temono di essere vinti ma temono le ribellioni di coloro che sono vinti.
continuano dicendo che vogliono avvantaggiare il prestigio Ateniese e salvando, sebbene comandando, la città di Melo.
Dicono che le divinità potrebbero essere favorevoli a loro stessi perché le rispettano osservando la legge di natura ovvero che chi è più forte comanda. Aggiungono che a loro parere i Lacedemoni non verranno in loro soccorso
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Dicono che non cercheranno di persuaderli (i Meli) con belle frasi e parole. Ma aggiungono che neanche loro (i Meli) dovranno persuaderli (gli Ateniesi) riguardo al fatto che i Meli si erano uniti ai Lacedemoni per far guerra agli Ateniesi. Questi ultimi chiudono con una frase abbastanza dura e provocatoria e cioè quella che gli Ateniesi chiamano: Legge di Natura, ovvero:"Chi è più forte fa quello che ha potere di fare e chi è più debole cede".
Insistono di non confidare nell'aiuto dei Lacedemoni poiché più abituati in combattimenti terreni piuttosto che via mare.
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Cominciano dicendo che i propri ambasciatori non sono stati condotti davanti al popolo perché esso non possa sentire.
Domandano se accettano di pagare il tributo.
Dicono che non si ritireranno dall'assedio per timore di altri e di riflettere sulla loro salvezza. Ripetono che alle volte è meglio lasciare il sentimento dell'onore per salvare la vita e intestardirsi nella soluzione peggiore è la scelta sbagliata quindi ripropongono di pagare il tributo perché la salvezza di Melo dipende da una decisione a seconda se sia giusta o sbagliata.
Concludono gli Ateniesi dicendo che conosceranno gravi sciagure poiché contano su aiuti che non arriveranno
ESTATE 416 a.C.
Atene vuole indurre Melo, isoletta delle Cicladi,a pagare un tributo per non essere assediata e distrutta.
un anno dopo
ESTATE 417 a.C.
Le navi Ateniesi giungono a Melo con un esercito molto numeroso. Gli Ateniesi mandano degli ambasciatori a Melo
Ecco il discorso che Tucidide immagina tra Ateniesi e Meli
(sintetizzato, semplificato e riscritto tramite il discorso indiretto da me)
MELI
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Dicono che in questo modo renderanno nemici anche gli altri popoli neutrali che temeranno un giorno di essere assaliti anche loro.
Dicono che sarebbe meglio parlare del giusto più che dell'utile. Ma dal momento che gli Ateniesi li hanno indotti a parlare dell'utile dicono che sia utile salvaguardare i diritti di chi si trova in pericolo e che sia altrettanto utile avvantaggiare chi è convincente.
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Dicono che non bisogna fare supposizioni, che loro parlano per salvarsi. Dunque di parlare di questo.
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Dicono che se pagheranno il tributo successivamente diventeranno schiavi. Ma che se avessero resistito ciò li avrebbe portati alla guerra della quale non si poteva sapere il vincitore.
Rispondono che la sorte potrebbe essere dalla loro parte perché sono uomini gusti che si oppongono agli ingiusti e che confidano nell'aiuto dei Lacedemoni.
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Ribadiscono la loro fiducia nell'intervento dei Lacedemoni per la loro posizione geografica e anche per la consanguineità.
Dicono che potrebbero incaricare altri a venire in loro soccorso che che se non fossero riusciti in questa impresa avrebbero potuto attaccare via terra quindi gli Ateniesi avrebbero dovuto difendersi più che curarsi di terre che non gli appartenevano.
Dicono che non cambieranno idea perché contano sull'aiuto delle divinità e dei Lacedemoni.
Chiedono di non attaccare la loro terra.
Detto ciò gli Ateniesi si prepararono alla guerra, assediarono e distrussero la città di Melo
poi
Gli uomini adulti furono tutti uccisi, le donne e i bambini fatti schiavi.