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LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E INDUSTRIALE (Rivoluzione agricola e lavoro a…
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E INDUSTRIALE
Che cosa sono le "rivoluzioni"
Il termine "rivoluzione", in senso storico", vuol dire
grande cambiamento
. Possono esserci rivoluzioni
culturali
, ma anche
politiche
. In questo capitolo invece analizzeremo la Rivoluzione agricola e quella industriale, che appartengono all'ambito
economico
.
Tra le rivoluzioni politiche e quelle economiche c'è però una differenza: la
durata
. Le prime si concentrano in tempi brevi ed è possibile fissare date precise; le seconde invece hanno bisogno di tempi lunghi, anni o addirittura decenni.
Rivoluzione agricola e lavoro a domicilio
A partire dal
Settecento
la popolazione riprese a crescere. Le cause di questo aumento furono varie:
Migliorarono le
condizioni igienico-sanitarie
Si diffusero
nuove coltivazioni
(come il mais e la patata)
Diminuirono le
epidemie
Le trasformazioni agricole avvennero nei Paesi con un'
economia avanzata
.
In alcune aree d'Europa la produzione agricola aumentò perché furono ampliate le aree coltivate, attraverso
disboscamenti e bonifiche
, non perché furono migliorate le tecniche di coltivazione.
Nelle zone più sviluppate (Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, Pianura Padana) la produzione aumentò grazie a un sistema di
innovazioni
.
In Inghilterra avvenne una vera e propria rivoluzione, che modificò radicalmente il sistema produttivo, preparando il Paese alla successiva Rivoluzione industriale.
L'agricoltura inglese era caratterizzata dal Medioevo da un sistema detto dell'
open field
(campo aperto). Gli appezzamenti di terra venivano
coltivati in comune
e il raccolto redistribuito. Parecchie terre rimanevano però incolte, quelle che appartenevano alla Chiesa o alla nobiltà feudale
Nel corso del XVII sec. i proprietari terrieri cominciarono a riorganizzare le proprie terre per renderle più produttive. Cominciarono a
recintare
i loro possedimenti e a coltivarli in modo sempre più
intensivo
, non lasciando riposare la terra, ma piantandovi foraggio per l'allevamento. Le pecore producevano quindi più lana per alimentare l'industria tessile, mentre il letame fertilizzava il terreno.
I contadini più poveri però non poterono più utilizzare i campi aperti o incolti e furono spesso costretti a vendere i propri terreni ai grandi possidenti.
I contadini più ricchi invece possedevano
capitali da investire
e potevano sperimentare nuove tecniche. Si sviluppò in Inghilterra una nuova disciplina scientifica,
l'agronomia
, che studiava le caratteristiche dei terreni e le tecniche di coltivazione.
L'agronomo
Jethro Tull
fra 1731 e 1733 scrisse due importanti libri, in cui espose i metodi di coltivazione migliori:
Accurata
concimazione
del terreno
Razionale
rotazione
delle colture
Semina
regolare e uniforme
Impiego di
nuovi attrezzi
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Il lavoro a domicilio
Fu un'altra grande innovazione: nel tempo libero i contadini si dedicavano alla filatura e tessitura. Un'attività che avevano sempre svolto, ma solo per soddisfare le proprie esigenze. Era conveniente per i mercanti, perché potevano pagarli di meno rispetto agli artigiani della città, che spesso erano organizzati in corporazioni che applicavano un salario minimo.
La Prima rivoluzione industriale
Ci fu un
aumento della domanda
dei prodotti (in particolare tessuti), che spinse a creare nuove macchine che garantissero una maggior produttività.
Il settore tessile
: il commercio portava in Inghilterra le
materie prime
, come il cotone grezzo, importato dall'India e dall'America. Il cotone era molto più economico rispetto alla lana e si prestava meglio a essere filato da macchine.
Il telaio prima della spoletta volante
Il telaio con spoletta volante
La spoletta volante fu inventata da
John Kay
nel 1731 e permise di quadruplicare la produzione.
Un aumento così importante della produzione tessile comportò conseguenti innovazioni nella filatura, cioè nel processo di trasformazione del cotone grezzo in filo.
James Hargreaves
inventò nel 1764 la
Spinning Jenny
, che permetteva di filare 8 volte più velocemente.
Spinning Jenny
Nel 1769,
Richard Arkwright
brevettò il
filatoio idraulico
Nel 1779,
Samuel Crompton
inventò la cosiddetta
mule
(mula), un filatoio che riusciva a produrre un filo forte ma al tempo stesso fine.
Spinning Mule
Nel 1785,
Edmund Cartwright
creò il
telaio meccanico
che ovviamente garantiva maggior produttività del telaio manuale.
Il telaio meccanico
Le nuove macchine tessitrici produssero a catena
nuove tecnologie
in ambito siderurgico ed estrattivo.
Lo sviluppo del settore siderurgico e di quello tessile richiesero
nuove fonti energetiche
, in grado di aumentare l'estrazione di materiale e di azionare le macchine tessili.
Le nuove macchine tessili erano ormai costruite in metallo, di conseguenza anche il reparto
siderurgico
(che produce il ferro) e quello
estrattivo
dovettero rinnovarsi.
Nel 1784,
Henry Cort
riuscì a produrre ghisa (lega metallica risultante dalla fusione del ferro col carbonio) di buona qualità in altiforni alimentati a
carbone
(
coke
).
Nel 1705,
Thomas Newcomen
realizzò una macchina a
vapore
in grado di pompare l'acqua fuori dai tunnel.