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MONDO DEL LAVORO (MERCATO DEL LAVORO (valutazione quantitativa (indicatori…
MONDO DEL LAVORO
MERCATO DEL LAVORO
insieme delle contrattazioni che hanno per oggetto la domanda e l'offerta del lavoro, in qualunque settore economico
non è regolato dalla LEGGE DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA di Say secondo cui il mercato è in grado di autoregolarsi perché il prezzo di una merce varia in proporzione al variare della domanda
è condizionato dalla LEGGE BRONZEA DEI SALARI secondo cui la possibilità di rialzo dei salari è frenata da una possibilità illimitata di reperire nuova manodopera
valutazione quantitativa
indicatori che permettono di rilevare come si distribuisce il lavoro all'interno di una società, attuando anche i necessari confronti nello spazio e nel tempo
confrontando i dati ottenuti si dà luogo a importanti indicatori:
- TASSO DI ATTIVITÀ: rapporto percentuale tra la popolazione attiva e la popolazione in età lavorativa
- TASSO DI OCCUPAZIONE: rapporto tra il numero degli effettivi occupati e la popolazione in età attiva
- TASSO DI DISOCCUPAZIONE: rapporto tra il numero dei disoccupati e il complesso della popolazione attiva che è in cerca di lavoro
POPOLAZIONE ATTIVA/FORZA LAVORO: quota della popolazione in età lavorativa che svolge effettivamente un'attività retribuita o è disponibile a farlo
POPOLAZIONE IN ETA' LAVORATIVA: fascia di popolazione dell'età compresa tra la minima e la massima prevista per svolgere un'attività retribuita
DISOCCUPAZIONE
condizione degli individui che, pur essendo idonei a svolgere un'attività lavorativa e desiderosi di lavorare, non trovano un'occupazione
- disoccupazione frizionale: anche in un periodo di crescita economica, c’è sempre qualcuno che almeno per un breve periodo è alla ricerca di lavoro (perché esiste costantemente uno scarto, anche minimo, tra popolazione attiva e numero degli occupati)
- disoccupazione strutturale: designa invece la mancanza di occupazione conseguente allo squilibrio tra domanda e offerta, per cui, se la domanda di un certo bene è molto alta, vengono assunte più persone per rispondere a questo bisogno; viceversa, se il numero dei lavoratori è superfluo rispetto alla domanda di beni, i meno qualificati possono rimanere senza lavoro
- disoccupazione stagionale: vede un calo della produzione che si verifica fisiologicamente in determinati periodi dell’anno in certi settori
- ciclica: si verifica al presentarsi di crisi economiche, quando il calo della domanda di beni e servizi fa diminuire la produzione e, di conseguenza, provoca ripercussioni negative sull'occupazione
interpretata come
- colpa personale
- problema sociale
FLESSIBILITÀ
caratteristica di un mercato del lavoro in cui il lavoratore si ritrova a cambiare più volte mansioni nel corso della propria vita lavorativa
DEL LAVORO: possibilità di modificare l'attività del lavoratore per adattarla alle congiunture della produzione
DELL'OCCUPAZIONE: messa in discussione dei tradizionali aspetti giuridici e strutturali del rapporto di lavoro che privano il lavoratore di garanzie di sicurezza dell'impiego
LEGGE BIAGI
(2003)
flessibilizzazione del mercato del lavoro:durata del contratto:
- lavoro a tempo determinato
- lavoro a tempo indeterminato
orario del lavoro settimanale
- lavoro a tempo pieno (full time)
- lavoro a tempo parziale (part time)
nuove tipologie di contratto:
- lavoro intermittente: consiste in prestazioni discontinue a favore di un datore di lavoro che può contare sulla disponibilità del dipendente in qualunque momento
- lavoro accessorio: i soggetti che ancora non sono entrati nel mercato del lavoro o sono a rischio di esclusione sociale possono avere possibilità di brevi occupazioni
- “co.co.pro.” (lavoro a progetto): contratti di lavoro secondo cui il prestatore d’opera assume l’incarico di eseguire ‘in proprio’ un certo lavoro, coordinando con il datore di lavoro le modalità, i criteri e i tempi di esecuzione
- lavoro ripartito: pratica per cui due lavoratori si impegnano congiuntamente ad adempiere congiuntamente la stessa obbligazione lavorativa
JOBS ACT
(2014-2015)
riordino dei contratti di lavoro
- stati aboliti il lavoro a progetto e il lavoro ripartito
- sono stati posti alcuni limiti alle assunzioni a tempo determinato (non possono superare il 20% dell’organico totale)
- concentrarsi in particolare sul lavoro a tempo indeterminato, incentivandolo attraverso sgravi fiscali per le imprese secondo il sistema delle tutele crescenti (gli assunti più recenti possono essere licenziati con più facilità in cambio di un risarcimento per il lavoro perso)
- è stato concesso il lavoro part-time anche per motivi di congedo parentale
- ammortizzatori sociali, quali cassa integrazione o l’assegno di disoccupazione, per rendere meno incisiva sul lavoratore licenziato la perdita dell’occupazione
-
EVOLUZIONE DEL LAVORO
lo schiavo antico apparteneva di fatto al proprietario che l'aveva acquistato e da cui dipendeva totalmente (anche per quel che riguardava le condizioni materiali di vita)
il servo dell'età medievale riceve un compenso pecuniario per la sua attività (i prodotti della terra che lavorava, pur essendo in larga parte destinati al signore, erano sufficienti a coprirne il fabbisogno)
prima rivoluzione industriale --->fuga dalle campagne verso le città: si formano un gran numero di lavoratori liberi da rapporti di dipendenza personale (disporre quindi di se stessi ed aoffrire ad altri la propria opera in cambio di un compenso di denaro (salario) con cui dovranno autonomamente provvedere alle proprie necessità
SALARIATO: uomo giuridicamente libero, la cui subordinazione nei confronti del datore di lavoro è limitata alla sfera professionale (senza toccare l'ambito della vita privata)
LAVORO SALARIATO: rapporto tra un lavoratore e il suo datore di lavoro caratterizzato dal fatto che il primo vende al secondo la propria forza-lavoro in cambio di un compenso in denaro (salario)
prende forma un nuovo soggetto sociale ---> lavoro=unico potenziale mezzo di guadagno (poter contare solo sul proprio lavoro per vivere era sovente il misero epilogo di un processo di impoverimento perché lavoratori privati dei tradizionali mezzi di sostentamento in operai salariati costretti ad accettare miseri compromessi, sufficienti appena a garantire loro la sopravvivenza)
CLASSE LAVORATRICE: espressione che nella società industriale designa l'insieme di tutti gli individui per i quali il lavoro costituisce l'unico potenziale mezzo di guadagno, in assenza di altre fonti di ricchezza
PROLETARI [coloro che possiedono la prole]: operai dell'industria, privi di altri mezzi di sostentamento al di là della propria forza-lavoro e di quella dei figli
Karl Marx: descrive le condizioni del proletariato industriale nei termini di una inesorabile estraniazione del lavoratore della sua attività e della sua stessa natura umana
ALIENAZIONE: separazione dell'individuo della propria essenza di uomo (tendenza intrinseca del sistema di produzione capitalistico)
- perdita di autonomia del lavoratore (ridotto a semplice prestazione d'opera al servizio di altri)
- progressivo impoverimento economico e spirituale del salariato
XX sec. ---> graduale miglioramento delle condizioni di vita delle classi lavoratrici (grazie ad azioni riformistiche politiche e intervento delle associazioni sindacali)
nuove figure professionali ---> COMPONENTE IMPIEGATIZIA: ottica corporativistica che sottolinea le diverse tipologie di lavoratori, ma mancanza di controllo sulle condizioni di erogazione del lavoro, rischio di disoccupazione e precarietà dello status economico
espansione del settore terziario dovuto alle esigenze dell'industria (una produzione sempre più massiccia e diversificata comporta lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazione, dei servizi assicurativi e bancari e la moltiplicazione dei punti vendita)
settore terziario
TERZIARIO TRADIZIONALE: riceve un notevole impulso che ha spesso modificato la fisionomia e caratteristiche del settore
- trasporti
- turismo
- commercio
- servizi bancari e assicurativi
TERZIARIO AVANZATO: complesso di servizi caratterizzati da un'elevata specializzazione e professionalità
- ricerca scientifica re tecnologica
- marketing e pubblicità fornitura di supporti informatici
sviluppo del TERZO SETTORE (enti organizzativi di natura privata volti a produrre beni e servizi destinati al benessere della collettività)