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PERORATIO (Patres conscripti, tantam in nobis consulibus, tantam in…
PERORATIO
- Patres conscripti, tantam in nobis consulibus, tantam in equitibus, tantam in omnibus bonis consensionem
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Patres conscripti: Padri coscritti, è il termine con cui erano indicati nella Roma antica i senatori. Cicerone mette in evidenza la loro auctoritas
Cicerone promette che tutte le forze della res publica, si adopereranno per fare in modo che il piano dei rivoltosi sia sventato
- Cicerone, con l'invocazione del paragrafo 32, esorta i malvagi (improbi) ad allontanarsi dai buoni cittadini (bonis). Chiede che i primi si possano riunire tutti in un unico luogo e che tra la popolazione e loro ci sia un muro. I "cattivi cittadini" devono smettere di attentare alla vita del console, di accerchiare il tribunale del pretore urbano, di assediare con le armi la Curia e di preparare missili incendiari e torce per dare fuoco alla città.
Bonis: essi sono i bravi cittadini, i conservatori, i nobili, gli aristocratici.
Improbi: essi sono i furfanti, disonesti. Per Cicerone sono tutti coloro che attentano allo Stato. Possono essere quindi interpretati come Catilina e i suoi sotenitori.
- Nell'ultimo paragrafo Cicerone chiama a difesa della città Giove e designa i cospiratori con con termini forti e raffinati.
L'ultima apostrofe dedicata a Catilina è dominata da strutture e termini di connotazione negativa: tua peste ac pernicie, scelere parricidioque, impium bellum ac nefarium. L'aggettivo nefarium concilia l'invocazione conclusiva a Giove Statore. Il futuro mactabis è molto significativo. Infatti esso indica che Catilina è ormai una vittima sacrificale.
Nell'ultimo paragrafo Cicerone prega Giove di liberare la città e di punire con supplizi i nemici dello Stato.
- Cicerone, nel paragrafo 31, utilizza l'immagine di un uomo malato per convincere i senatori della necessità di una risposta drastica.
Cicerone esorta i senatori ad agire, a liberarsi del male, in modo definitivo. Lo fa mediante la comparazione che assimila la res publica al corpo di un uomo malato e la congiura dei catilinari alla malattia. Sostiene anche che si deve eliminare il male dalla radice, eliminando non solo il capo della congiura ma anche i suoi sostenitori.
Le parole più significative sono: morbo gravi, aestu febri, relevari, gravis vehementiusque, morbus.
- Nel brano viene evidenziato un aspetto del pensiero politico di Cicerone infatti, sembra di scorgere un cenno a quello che diventerà il fulcro del progetto politico ciceroniano: il consensum omnium bonorum in cui egli indicherà la via per la salvezza delle istituzioni repubblicane.
Figure retoriche:
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Secedant, secernant e secernantur: allitterazione
Patefacta, inlustrata, oppressa, vindicata: infinitive in un climax ascendente
Secedant, secernant, congregentur, secernantur: congiuntivi esortativi in coppie omoteleutiche