Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
La struttura della Terra :warning: :explode: :fire: (Capire com'è…
La struttura della Terra :warning: :explode: :fire:
Quando un vulcano è in eruzione subito ci immaginiamo la lava che scorre lungo i suoi fianchi: fiumi di roccia fusa a temperatura elevatissima. Il calore necessario a fondere la roccia proviene dall'interno della Terra e i vulcani sono la manifestazione più clamorosa della sua esistenza.
Le eruzioni vulcaniche hanno permesso già in passato di capire che l'interno della Terra è più caldo della sua superficie. Come si spiega quest'elevata temperatura?? Si potrebbe pensare che ci sia ancora del calore "residuo" dalla formazione della Terra, ma è passato ormai troppo tempo. Tutto è diventato più chiaro tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 con la scoperta della radioattività. Se potessimo calare un termometro nella profondità della Terra, potremmo calcolare anche il gradiente geotermico, cioè la variazione della temperatura con profondità.
Capire com'è fatto il nostro pianeta nelle sue parti più interne è sempre stato un obiettivo dei geologi. Per raggiungerlo cercano di sfruttare tutti i metodi di indagine possibili: da quelli diretti, come la perforazione della superficie, a quelli indiretti come lo studio dei terremoti, dei meteoriti e del materiale eruttato dai vulcani. Le informazioni sulle parti più profonde le otteniamo tramite i metodi indiretti tra cui:
vulcani: analizzando i diversi tipi di lava possiamo risalire alla composizione chimica dei magmi da cui essi derivano.
terremoti: le onde sismiche si comportano in modo diverso in base al materiale attraversato. L'analisi dei sismogrammi registrati dai sismografi sparsi sulla superficie terrestre ha permesso di capire che la Terra è composta da strati concentrici.
meteoriti: le caratteristiche della Terra sono direttamente legate alla sua formazione. I meteoriti sono considerati come residui dei materiali che costituivano il sistema solare primordiale. Alcuni meteoriti sono composti da ferro e nichel e possono darci informazioni più profonde della Terra.
I dati ottenuti dallo studio dei vulcani e delle onde sismiche dicono ai geologi che la Terra possiede una sorta di pelle che la ricopre, a cui hanno dato il nome crosta. Possiamo individuare due tipi di crosta:
La crosta oceanica: si trova sotto gli oceani, ha spessori ridotti ed è composta da tre strati. Quello più superficiale è formato dai sedimenti oceanici che si depositano sui due strati sottostanti, costituiti da rocce ignee basiche. Lo strato intermedio è formato da rocce ignee effusive costituite da silice, magnesio e calcio: i basalti. Il più profondo da gabbri.
La crosta continentale ha uno spessore superiore rispetto a quella oceanica ed è composta da una varietà di rocce molto ampia: sedimentarie, ignee e metamorfiche. La sua composizione chimica media è paragonabile a quella di una roccia acida.
La zona che separa la crosta dal mantello è detta discontinuità di Mohorovicic o Moho.
Gli strati che costituiscono il nostro pianeta sono: la crosta più esterna; il mantello intermedio e il nucleo in profondità.
Le rocce della crosta poggiano,quasi galleggiando, su quelle sottostanti, dette peridotiti che costituiscono il mantello. Il mantello occupa più dell'80% del volume della Terra e il suo limite inferiore si trova a 2900 km di profondità. Il mantello è diviso in tre strati:
mantello litosferico, che si trova a contatto con la crosta soprastante e che costituisce con essa la litosfera.
mantello astenosferico o astenosfera, subito sotto la litosfera fino a 400 km
mantello inferiore o mesosfera, la parte restante, cioè la più profonda
Nell'astenosfera e nella mesosfera il materiale è solido, ma il comportamento delle rocce in queste due zone è particolare, poiché in alcuni casi esse si comportano come fluidi: dando infatti origine a movimenti circolari lentissimi(moti connettivi). La superficie che separa il mantello dal nucleo prende il nome di discontinuità di Gutenberg.
A circa 2900 km di profondità troviamo il nucleo terrestre. Nel 1936 la sismologa danese Lehmann è riuscita a capire che il nucleo terrestre non era omogeneo, ma diviso in due parti concentriche:
il nucleo esterno:
il nucleo interno
La linea di separazione tra nucleo interno ed esterno prende il nome di discontinuità di Lehmann