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LE FASI DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO (Per semplicità espositiva suddiviso…
LE FASI
DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO
L'apprendimento è
un processo continuo
e molto complesso.
Per semplicità espositiva
suddiviso in fasi:
Fase della coordinazione fine
Qual è il controllo sensitivo prevalente
nella fase di coordinazione fine?
In questa fase si arriva a eseguire il gesto in forma automatizzata, con costanza e armonia.
Perché questo avvenga occorre che il movimento o la sequenza di movimenti a lungo termine attraverso numerose ripetizioni.
L’intervento di fattori esterni o interni di disturbo (avversario, cambio di superficie, emotività) può però far riaffiorare vecchi errori.
Il controllo del gesto,
prima visivo, è ora
prevalentemente
cinestesico, interno:
sono fondamentali le informazioni propriocettive.
Si diventa infatti più abili nel riconoscere e
utilizzare i FEEDBACK sensoriali forniti dal movimento.
Fase della disponibilità variabile
Quando si può dire di essere nella fase di apprendimento della disponibilità variabile?
Poiché l'esecuzione del gesto è ormai automatizzata e stabile, in questa fase il soggetto è in grado di portare l’attenzione sulle variabili ambientali e di tipo tattico (cioè sul proprio stato psicofisico, sugli spazi in cui opera, sui comportamenti di avversari e compagni) e di trasformare e adattare ad esse il gesto. Non più impegnato nel controllo dell’esecuzione motoria, egli sa ora anticipare con precisione sempre maggiore sia le conseguenze sensoriali della propria azione che i comportamenti degli avversari o degli attrezzi, in un processo di perfezionamento che praticamente non si concluderà mai.
E’ questo livello di formazione più elevato che consente di imparare a imparare.
Fase della coordinazione grezza
Quali sono le caratteristiche
della fase di coordinazione grezza?
L’obiettivo da raggiungere in questa fase è la COMPRENSIONE DELL’AZIONE nella sua globalità e dello SCOPO per cui la si esegue.
L’ascolto della spiegazione e l’osservazione dell’esecuzione devono essere subito abbinati alla pratica per creare una corretta programmazione del movimento.
Il movimento realizzato è volontario e, fintanto che non diventa automatizzato, manca di fluidità e costanza.
La riuscita nel compito motorio stimola fortemente la motivazione all’azione.
La vista rappresenta la principale fonte d’informazione per il controllo del gesto.
L’attività proposta dev’essere calibrata sulle possibilità del soggetto, la cui attenzione è centrata sul raggiungimento dello scopo più che sulle modalità di realizzazione.