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POLITICHE ECONOMICHE E IMPERIALISTE FASCISTE :black_flag: (Mussolini…
POLITICHE ECONOMICHE
E IMPERIALISTE
FASCISTE
:black_flag:
Mussolini credeva che fosse completare
il processo di modernizzazione dell'industria italiana
Occorreva:
Meccanizzare l'agricoltura per produrre di più
Dotare tutto il paese di migliori infrastrutture
Rendere più moderni i mezzi e gli armamenti
dell'esercito, della marina e dell'aviazione militare
Il fascismo aveva come obbiettivo quello di
ridurre la dipendenza delle importazioni
e favorire i prodotti
italiani
Impose forti dazi sulle merci da importazione e finanziò le industrie italiane
Il regime avviò anche
importanti lavori pubblici
Iniziò la costruzione della rete autostradale
Realizzò imponenti lavori di bonifica
costruì nuove città
Al sud combatté la mafia
ma fece poco per ridurre i latifondi
Il processo di modernizzazione ebbe qualche successo: il tenore di vita della popolazione migliorò e fu arginata la disoccupazione in un momento di crisi economica mondiale.
La politica agraria del regime fascista (1925) fece partire 2 iniziative di grande effetto propagandistico
LA BONIFICA INTEGRALE
Ebbe lo scopo di: ampliare le zone abitabili e coltivabili e di salvaguardare la salute da un tipo di zanzara portatrice della malaria
Furono bonificate la
Paludi pontine
a sud di roma, varie zone di
Veneto
e
Romagna
Sorgono molte nuove città come
Sabaudia
,
Aprilia
e
Littoria
Fu un grande successo per il partito, anche se dopo i primi anni, essendo sempre i fondi più scarsi, le campagne furono rallentate
LA BATTAGLIA DEL GRANO
Ebbe lo scopo di: Rendere l'italia
autonoma dal punto di vista alimentare
L'italia non doveva più importare il grano
La produzione aumentò enormemente perchè furono messe a coltivare anche molti terreni sterili e abbandonatidai prorprietare latifondisti
Mediante l'ampliamento di superfici coltivate di frumento
Si migliorarono anche le tecniche della coltivazione, furono introdotte macchine agricole e dei fertilizzanti chimici
IL CORPORATIVISMO
Il fascismo impose come legge le 8h di lavoro
Fu emanata la
Carta del lavoro
nel 1927
Indicava i principi che dovevano regolare i rapporti fra datori di lavoro e lavoratori
Al posto dei sindacati e dei partiti, che essendo stati eliminati dal governo lasciavano i lavoratori senza tutela
Che vennero sostituiti con le
corporazioni
Che erano organizzazioni sindacali delle quali facevano parte sia i datori che i lavoratori.
Avevano il compito di risolvere di comune accordo gli eventuali conflitti.
Questi movimenti erano vantaggiosi per i datori di lavoro per come erano organizate
I lavoratori invece non tanto perchè in questo modo non potevano più ricorrere allo sciopero
L'IMPERO FASCISTA
Le colonie di Libia e Somalia, dopo che il fascismo prese il potere, si rivelarono già povere di risorse utili.
Dopo una tenace guerra nel 1911, le truppe del generale Rodolfo Graziani, ricorsero a mezzi spietat
Come la deportazione di popolazioni e l'esecuzione capitale dei ribelli.
Così dopo, nel 1932, il regime sostenette che la Libia fosse ormai "
pacificata
"