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IL DIRITTO INTERNAZIONALE GENERALE E LE SUE FONTI (CONSUETUDINI, fonte…
IL DIRITTO INTERNAZIONALE GENERALE E LE SUE FONTI
A LIVELLO NAZIONALE (gerarchizzazione delle leggi); A LIVELLO INTERNAZIONALE (non c'è gerarchizzazione delle leggi perchè nessuno Stato riconosce un altro come superiore a se stesso), difatti le NORME vengono stabilite in base all'azione dei consociati stessi.
ACCORDI INTERNAZIONALI, vincolanti solo per le parti contraenti
CONSUETUDINI, fonte generale che crea diritti ed obblighi per tutti gli Stati, (ERGA OMNES), poiché derivano dalla pratica, dalle condotte degli Stati. E' una pratica sociale che s'impone, con la consapevolezza che quel dato comportamento sia giuridicamente dovuto (OPINIO IURIS SIBI NECESSITATI)
la consuetudine prevede una pratica che sia seguita dagli Stati nella generalità, gli Stati tendono a tenere il comportamento che hanno sempre tenuto in una determinata situazione. es. il principio dell'alto mare, in cui vige la libertà di navigazione, zona non appropriabile
la PRASSI è determinata dalla CONDOTTA degli Stati che richiede un TEMPO non quantificabile per consolidarsi.
E' sufficiente che sia la GENERALITA' degli Stati e non l'UNIVERSALITA'.
SE UNO STATO TIENE UNA CONDOTTA DIFFORME ALLA CONSUETUDINE?
Gli altri dichiarerebbero che rappresenterebbe la violazione della norma consuetudinaria, PERO' può anche capitare che una condotta difforme sia poi seguita da una pluralità di Stati e ciò porti alla creazione di una nuova consuetudine.
esse VINCOLANO TUTTI GLI STATI DEL MONDO, anche quelli che non hanno partecipato alla sua formazione
tanto più una comunità è omogenea, tanto più facile sarà avere consuetudini (meno conflittualità).
sono FONTI GENERALI, ma esistono anche consuetudini LOCALI o REGIONALI (che vincolano un numero limitato di soggetti)
CODIFICAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE CONSUETUDINARIO.
Si opera la sintesi in formule linguistiche delle consuetudini, che non hanno un'enunciazione predefinita.
CONVENZIONE DI VIENNA
lo strumento formale della Convenzione di codificazione non vinco tutti gli Stati del mondo, mentre la consuetudine vincola tutti gli Stati del mondo.
le NAZIONI UNITE attribuiscono all'assemblea generale una serie di compiti, tra cui quella di procedere alla traduzione delle formule linguistiche, che però non si può imporre agli Stati in quanto, l'assemblea non ha la facoltà di imporre norme vincolanti agli Stati.
non c'è una gerarchia tra TRATTATI e CONSUETUDINE, ma nei trattati le parti sono derogabili MENTRE le consuetudini NO!
Le NORME DI IUS COGENS (diritto cogente) sono così importanti da non essere derogabili attraverso un accordo (sono quelle che esprimono IL VALORE della Comunità internazionale): DIVIETO DELL'USO DELLA FORZA, OBBLIGO DI SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE, VIOLAZIONI SISTEMATICHE DEI DIRITTI FONDAMENTALI, PRINCIPIO DI AUTODET. DEI POPOLI
LE DICHIARAZIONI DEI PRINCIPI DELLE NAZIONI UNITE (non vincolanti), es. divieto di usar armi nucleari oppure la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Se seguite dalla prassi possono dare luogo a consuetudini.
LA DIFFERENZA TRA 1) I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO e 2) LA CONSUETUDINE.
I primi derivano dalle caratteristiche generali dell'ordinamento giuridico, mentre le seconde derivano dalla prassi.
PRASSI ALL'INTERNO DEGLI STATI, se non c'è prassi che riconduca ad una condotta, si guarda come agiscono al loro interno per poi applicarlo al di fuori.
Diritto internazionale quale AUTONOMO
I PRINCIPI GENERALI DI DIRITTO, fanno parte del diritto internazionale generale anche i principi generali di diritto. Si tratta di due fenomeni distinti, che assumono diverso rilievo sul piano dell'ordinamento internazionale.
1): (principi generali di diritto) per indicare i caratteri fondamentali e le regole generali che si ricavano in via deduttiva dalle regole espresse nel sistema.
2): espressione utilizzata anche per i principi di diritto riconosciuti dalle Nazioni Civili ART 38, dello Statuto della Corte int. di giustizia
I PRINCIPI GENERALI DELL'ORDINAMENTO INTERNAZIONALE, il ruolo ch esprime la formula PACT SUNT SERVANDA, ossia il principio che attribuisce all'accordo dei soggetti l'idoneità a porre in essere norme giuridiche internazionali
7 PRINCIPI, norme inderogabili che portano all'invalidità dei trattati che si pongono in contrasto con esse. ART 53 (è nullo qualsiasi trattato che al momento della sua conclusione si ponga in conflitto con una norma imperativa del diritto internaz.)
IL PRINCIPIO dell'eguaglianza tra Stati (scegliere di sviluppare liberamente il proprio sistema sociale, culturale ed economico)
il principio dell'autodet. dei popoli
il principio del non intervento negli affari interni, esterni di un altro Stato
divieto dell'uso della forza, o della minaccia all'uso della forza. (OPINIO JURIS=acquisizione dell'obbligo della norma)
obbligo di risoluzione pacifica delle controversie
obbligo di cooperare in conformità alla Carta delle Nazioni Unite
adempiere in buona fede
SIGNIFICATO e CONTENUTO del diritto internazionale, 1) fenomeno dello JUS COGENS; 2) OBBLIGAZIONI ERGA OMNES
mediante regolamentazione PATTIZIE, attività di altri Stati possono essere ammesse a svolgersi nel territorio di un altro Stato (esercizio di attività giurisdizionali, installazione basi militari)
ERGA OMNES (che s'instaurano nei confronti della Comunità internazionale nel suo insieme, es. REPRESSIONE CRIMINE DI GENOCIDIO)
ALTRE FONTI DI NORME INTERNAZ., (Dichiarazione UNILATERALE di adottare un certo comportamento nei confronti di altri soggetti)