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GABRIELE D'ANNUNZIO (1863-1938) (LE OPERE DELLA MATURITA' (1893…
GABRIELE D'ANNUNZIO
(1863-1938)
divenne subito famoso per il clamore che suscitarono le sue scelte di vita (gli piaceva fare scandalo)
prima fase della sua vita = estetismo (culmine: il piacere)
seconda parte = mito del superuomo e panismo
coniuga il poeta VATE e il poeta VEGGENTE
vuole incarnare insieme il mito decadente dell'esteta che consacra la vita alla bellezza e al piacere e quello del poeta vate ottocentesco che si pone alla guida del popolo come depositario di antichi valori civili e politici
il Piacere
(1889)
apice del successo ma inizio della crisi dell'ideologia decadente in D'Annunzio
Andrea Sperelli= eroe decadente italiano che in Francia era des Esseintes (1884, Controcorrente) e in Inghilterra sarà Dorian Gray (1891, il ritratto di Dorian Gray)
scritto nello stesso anno di don Gesualdo ma sono due filoni completamente diversi
Sperelli è talmente appassionato alla bellezza che in lui il senso estetico sostituisce quello morale
il protagonista cerca nell'erotismo l'appagamento del suo sogno edonistico (relativo alla ricerca del piacere e della felicità)
malattia spirituale di Andrea, il quale è affetti da una malattia spirituale, è privo di slancio morale, autenticità, non sa agire con spontaneità (si avvicina molto alla figura dell'antieroe di Zeno Cosini, la coscienza di Zeno, Italo Svevo, 1923)
collega la figura di Dorian Gray con il tema del doppio e dello specchio che viene ampliamente sviluppato in Pirandello (Moscarda)
lettura estratto "L'Attesa" pag. 485
il verso è tutto
"nessuno strumento d'arte è più vivo, agile, acuto, vario, plastico, obbediente"
la parola è capace di esprimere l'infinito e l'assoluto, è in grado di esprimere l'ineffabile
Laudi
(1903)
Maia:
viaggio alla ricerca di un vivere sublime e divino
Elettra:
canzoni di ispirazione patriottica che esalta l'eroismo
Alcyone:
raccolta di canzoni che fanno parte della poesia decadente europea e che utilizzano il linguaggio simbolico/analogico
La pioggia nel pineto
La sera fiesolana
IL MITO DEL SUPERUOMO
abbandono dell'estetica e della passiva contemplazione del bello = vuole agire ed incidere sul mondo reale
il superuomo segue l'istinto e sceglie il dominio come unica legge, non segue alcuna morale
superuomo= ESSERE ECCEZIONALE che conduce una vita inimitabile e afferma la propria identità esercitando la sua VOLONTA' DI POTENZA (collegamento con Nietzsche), per dominare il mondo attorno a sè.
LE OPERE DELLA MATURITA'
(1893-1915)
crisi dell'estetismo
affronta nuovi generi letterari
grande attenzione per la propria immagine pubblica= DIVISMO
si propone come il tribuno politico e ideologico che rivolge un'arringa alle folle SCHIERANDOSI A FAVORE DI UN NAZIONALISMO AGGRESSIVO ED IMPERIALISTICO (è diventato un uomo attivo e non più solitario come nella fase dell'estetismo)
teorizza: SUPEROMISMO E PANISMO
Le vergini delle rocce (1895)
Protagonista: Claudio Cantelmo
Il trionfo della morte (1894)
Protagonista: Giorgio Aurispa
Il fuoco (1900)
Protagonista: Stelio Effrena
Forse che sì, forse che no (1910)
Protagonista: Paolo Tarsis
PANISMO
Il Panismo (detto anche sentimento panico della natura) è una percezione molto profonda del mondo esterno (soprattutto paesaggi naturali) che crea una fusione tra l'elemento naturale e quello più specificatamente umano. E' la tensione a identificarsi con le forze naturali e a fondersi con esse istintivamente- egli cerca una fusione dei sensi e dell'animo con le forze della vita, accogliendo in sé l'esistenza molteplice della natura, con piena adesione fisica, prima ancora che spirituale.
il "panismo dannunziano"è quel sentimento di unione con il tutto che ritroviamo in tutte le poesie più belle di D'Annunzio, in cui riesce ad aderire con tutti i sensi e con tutta la sua vitalità alla natura, s'immerge in essa e si confonde con questa stessa.
esempio: "la pioggia nel pineto", si compie la fusione della donna (Ermione) con la natura.