ORMONI NON STEROIDEI (es. insulina): di natura peptidica, sono idrosolubili (solubili in acqua) e quindi possono essere trasportate nel sangue, ma non possono attraversare facilmente le membrane cellulari ricche di lipidi. Per questo i loro recettori sono situati sulla superficie della membrana cellulare; il legame al recettore stimola la produzione, all'interno nella cellula, di un secondo messaggero, che attiva a sua volta le chinasi, enzimi che attivano una cascata di fosforilazioni (reazioni enzimatiche).
Per molti ormoni questo secondo messaggero è AMP ciclico (adenosinamonofosfato ciclico), composto che viene sintetizzato, a partire da ATP
Ormoni peptidici: proteine o brevi catene polipeptidiche formate da 8-100 amminoacidi. Sono tutti gli ormoni dell'ipotalamo e dell'ipofisi (es. secretina)
Ormoni derivanti da amminoacidi: molecole formate da singoli amminoacidi, spesso modificati e uniti ad altri gruppi. Alcuni di essi sono idrosolubili mentre altri sono liposolubili; di conseguenza, le modalità del loro rilascio dalle cellule variano
MECCANISMO D'AZIONE:
l'ormone insulina non penetra nelle cellule, ma si lega ad un recettore proteico che possiede due copie di due diverse subunità polipetidiche (due α e due β). Quando due molecole di insulina si legano alle subunità extracellulari α del recettore, le subunità β subiscono un cambiamento conformazionale che le trasforma in una proteina chinasi, cioè in un enzima che catalizza il trasferimento di un gruppo fosfato dall'ATP a specifiche proteine bersaglio.
La fosforilazione modifica la conformazione e l'attività delle proteine bersaglio, le quali danno inizio alla risposta cellulare all'insulina, tra cui l'inserimento nella membrana plasmatica di trasportatori di glucosio, che permetteranno al monosaccaride di entrare nel citoplasma per diffusione facilitata