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Prima dell'alba (la disumanità della guerra (i generali applicano in…
Prima dell'alba
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follia
vera
scemi di guerra
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chi impazzisce e, logorato dalla paura, muore andando incontro al nemico (p. 141)
suicidio
Alfieri: suicidio - modo che l'uomo libero ha per non vivere sotto un tiranno (oltre al tirannicidio e alla solitudine) --> autodeterminazione
colui che muore sotto un tiranno è un eroe tragico (=personaggio che nonostante sia consapevole di risultare sconfitto rimane fedele ai propri ideali)
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Seneca, De Provvidentia - 3 diversi livelli con cui il saggio stoico può giovare alla comunità: 1) occuparsi di politica 2) consigliare l'autorità 3) scrivere 4) suicidio?
incapacità di misurarsi con il proprio tempo e conflitto titanico con la società e con il mondo - inettitudine
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Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis
Goethe, I dolori del giovane Werther
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Alfieri, Saul: il re Saul è ossessionato da sospetti, incubi, paure e impeti di rabbia ed è lacerato da opposti sentimenti di odio e di affetto nei confronti di David
simulata
soldati al fronte, follia simulata per salvarsi la vita (pp. 208-209)
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retorica della guerra
stampa
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manifesto del futurismo, Marinetti: aggressività, velocità e azione --> in antitesi con le pagine del Vecio
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obbedienza
Malossi e il Vecio --> figure di italiani “non eroi”: fanno le loro scelte, ma hanno una dose di rassegnazione, o di cinismo, frutto dell’esperienza: sanno che i più potenti hanno il coltello dalla parte del manico, sanno che l’onestà non sempre paga, sanno che la Storia è scritta da chi vince e resta padrone del campo
differenza: Malossi ubbidisce perché ha fiducia nello Stato (pp. 160-161) mentre il Vecio lo fa per salvarsi (pp.82, 111)
astratti furori (Vittorini, Alfieri)
CONTRARIO- Alfieri: l'uomo, per affermare la propria libertà, può ricorrere al tirannicidio, al suicidio o può ritirarsi nella solitudine
sublime
p. 257, Malossi nell'ospedale con gli amputati
Burke, il sublime nasce da un'emozione forte scaturita dal terrore e dal dolore ma tenuta a distanza
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presa di coscienza della condizione umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell’estrema precarietà della loro condizione (p. 179)
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