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Clinica della formazione: L'età dello smarrimento 1 (in cerca di un…
Clinica della formazione: L'età dello smarrimento 1
introduzione
Per qualsiasi società è difficile riconsiderare i propri assiomi psicologici (quando una nazione delude le aspettative può farsi strada il diniego, la vendetta rabbiosa e un profondo senso di perdita)
Possono evolvere consuetudini di pensiero che diventano strutture organizzatrici capaci di generare forme di comportamento all’interno di una società (gli assiomi psicologici finiscono per costituire la cultura di una società nella forma di una mentalità che definisce il gruppo)
Le società occidentali hanno abbandonato la ricerca individuale e collettiva del significato (questi sintomi condivisi devono convincere le società a promuovere una migliore comprensione del fatto che esse hanno impoverito il proprio funzionamento e adottato modi di sentire e di pensare estremamente pericolosi)
Un gruppo può essere afflitto da una sofferenza mentale cronica senza saperlo (Uno stato mentale è il risultato di una situazione immutata e prolungata)
in cerca di un significato
Nell’800 comparvero libri sulla costruzione di carattere, in quanto il miglioramento di sé prometteva un cambiamento dei comportamenti della collettività.
La possibilità di vivere una vita significativa dipendeva dal grado di assiduità con cui il Sé riusciva ad assumere un comportamento in linea con i valori cristiani (la religione principio organizzativo delle gerarchie sociali)
Dal 18 secolo la ricerca di un significato si separò dai sistemi di pensiero religiosi: fu l’UOMO STESSO a divenire oggetto di indagine
Il semplice fatto di esistere spinge a porsi la domanda “perché siamo qui?” e non possiamo fare altro che cercare una possibile risposta
L’esistenza poteva essere messa a rischio da eventi atmosferici avversi, raccolti perduti, epidemie.
Nel medioevo l’Europa viveva una condizione di relativo isolamento: il suo territorio era organizzato in feudi, legati fra loro da lingue imparentate e dalla fede cristiana
Dalla metà del 18 secolo fino agli inizi del 20 si è assistito ad un movimento di fiducia nel futuro.
la grande guerra e il momento maniacale
La maniacalità dello sviluppo industriale e tecnologico in Germania aveva distrutto le stabili strutture sociali, ma l’accresciuta attivazione risultò meno evidente nelle altre società europee
Per vivere è necessario vivere a ritmo maniacale, con esplosioni di umore seguiti da momenti di angosciosa calma
Le Bon sostiene che il pensiero umano si stia trasformando e che alla base di questa trasformazione vi siano 2 fattori: 1. fine credenza religiose, politiche e sociali, 2. la nascita di condizioni di vita nuove, prodotte dalle nuove scoperte delle scienze e dell'industria
20 prima della Grande Guerra veniva pubblicato “Psicologia delle folle” (Gustave Le Bon)
Ciò che spinse le nazioni a partecipare fu la Germania --> (prima ritardo nella produzione dell’acciaio poi alla fine del 19 secolo tedeschi al primo posto:molti si ritrovarono a vivere in città --> questi cambiamenti disturbante quantità di depersonalizzazione)
La guerra di Crimea viene indicata come la prima guerra moderna (andò perduta la simulata nobiltà del combattimento che, in Europa, era sopravvissuta per circa 1000 anni)