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myricae e i canti di castelvecchio (T6 T7 IL LAMPO E IL TUONO (un dittico)…
myricae e i canti di castelvecchio
T6 T7 IL LAMPO E IL TUONO
un dittico
rapporto di coblas capfinidas
il collegamento è prima di tutto tematico
silenzio sospeso che annuncia la bufera
lampo: prevalgono le sensazioni visive
il silenzio si scioglie nello strepitare del tuono
tuono: prevale il dato acustico
luce rende visibile la natura sconvolta: rivelazione condizione di dolore dell'umanità
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i
canti di castelvecchio
pubblicati a bologna nel 1903
riferimento autobiografico a castelvecchio, paese dove Pascoli risiedeva con la sorella
maggior legame con la tradizione
superamento di
myricae
sia da un punto di vista tematico che formale
endecasillabo e liriche più ampie
esteso simbolismo che riporta ai temi della morte e della tragedia famigliare
glossario finale (termini del dialetto garfagnino)
latinismi, aulicismi e tecnicismi (plurilinguismo pascoliano)
T9 IL GELSOMINO NOTTURNO
scritta in occasione delle nozze di un amico intimo del poeta
due vicende parallele: natura-uomo
tema portante erotico-sessuale
alla felicità dei nuovi sposi si contrappone il poeta
mondo umano naturalizzato // mondo naturale antropomorfizzato
il giardino è descritto come un organismo
promessa di una nuova vita che si sviluppa nell'intimità domestica
spicca anche il turbamento erotico
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T11 DIGITALE PURPUREA
si tratta di un poemetto
nella prima sezione domina la figura della bionda maria
nella seconda sezione il poeta si concentra sul turbamento dovuto alla pianta
nella terza sezione la bruna rachele confessa di essersi avvicinata alla pianta proibita
quello di pascoli è un erotismo ambiguo (peccato/frutto proibito)
l'immagine del fiore pericoloso è presente in molti altri poeti
l'andamento è franto con un effetto ripetuto di sospensione ed allusività
TEMPORALE
un'impressione acustica (il tuono) cui seguono impressioni di carattere visivo-cromatico
non fenomeno atmosferico ma fenomeno introspettivo
il nero della tempesta: vita del poeta funestata dai lutti (bianco del casolare è nido)
negli ultimi due versi antitesi e analogia
paesaggio iniziale suscitava paura e sgomento (alla fine spiraglio di luce e di libertà)