Clinica della formazione: le mani della madre 4

l'angoscia materna

Per diventare davvero madre una donna deve rinunciare al suo stato di figlia --> non deve idealizzare la sua idea di figlio

rischio che la gioia della maternità sia quella di avere di un figlio ideale per riflettere la propria immagine narcisistica

Lo stesso bambino diventa oggetto d’angoscia (cosa vuole mio figlio da me?)

La gravidanza viene vissuta come un’esperienza piena di angoscia: la madre incontra un corpo che non obbedisce

Senza il desiderio di un figlio la gravidanza può connotarsi negativamente

bambino come oggetto

cultura patriarcale ha consegnato alla donna il destino della maternità come destino necessario ed inevitabile, anche se un dato è certo: nessun bambino potrà mai realizzare pienamente il bambino ideale

fenomeni del genere (il cui il bambino si mostra come oggetto-rifiuto/oggetto-angosciante) accadono quando manca la mediazione paterna: il bambino rischia di essere inghiottito dal desiderio materno smarrendo il suo statuto di soggetto per diventare OGGETTO.


Dopo il parto la tendenza più comune è l’emergere, per la madre, di vissuti depressivi che lacerano l’euforia della nascita

estremizzazione di questa perdita potrebbe essere il tentato omicidio del figlio: la madre lo percepisce non più come suo e magari non è quello che voleva che fosse

rifiuto della madre

Vi è una difficoltà da parte della madre ad entrare in contatto col suo lato pulsionale: non riesce a maneggiare il corpo del bambino, per questo lo rifiuta.

Da una parte vorrebbe eliminarlo, dall’altro vorrebbe tenerlo presso di sé per sempre, in modo che sia più facile gestirlo

caso estremo in cui l’aggressività della madre verso il figlio ricopre la rivendicazione verso il marito e il desiderio di un’altra vita

godimento della madre e perversione primaria

In un primo momento il bambino è convinto di incarnare l’oggetto del desiderio materno (essere il suo fallo) --> perversione primaria

In un secondo tempo il desiderio della madre mostra di non essere tutto concentrato sul bambino.

Questa è una delusione che il bambino deve vivere per poter volgere lo sguardo altrove

esiste un intreccio tra le pratiche materne della cura e una quota inevitabile di accettazione sessuale che investe il bambino