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LEZIONE 15-16-17-18: CONGLOMERATI BITUMINOSI (CARATTERIZZAZIONE MECCANICA,…
LEZIONE 15-16-17-18: CONGLOMERATI BITUMINOSI
AMMALORAMENTI DOVUTI A
TRAFFICO -> veicoli pesanti, sforzi e deformazioni con effetti cumulati nel tempo
AMBIENTE -> cicli, alte T° (ormaie) e basse T° (fessurazione)
UMIDITÀ -> accelera gli effetti dei danni da traffico e T°, e l'acqua riduce le interazioni chimiche aggr.-bitume
--> C.B. progettati, MIX-DESIGN per prevenire (o post-porre nel tempo)
ha le caratteristiche del legante anche se è presente in minore quantità dell'aggregato:
termo-sensibile
visco-elastico
CARATTERIZZAZIONE MECCANICA
PROVE
PRESTAZIONALI
MODULO DI RIGIDEZZA
parametro fondamentale per determinare il contributo di un C.B. all'interno di un pacchetto di pav. -> trasferire sforzi e deformazioni fino al sottofondo (riducendoli)
FATTORI CHE LO INFLUENZANO
AGGREGATI: elevata
angolarità
e distribuzione granulare adeguata -> + rigidezza
BITUME: caratteristiche
viscosità
che influenzano rigidezza del C.B. in termini di risposta ai carichi e alle T°
CARATTERISTICHE VOLUMETRICHE DELLE MISCELE -> basso
contenuto vuoti
(bassa VMA e alta VFB) -> + rigidezza
altri fattori (ΔT, carichi di traffico, spessore strati, deformabilità sottofondo)
MISURA IN LAB.
con macchine dinamiche dotate di opportuna cella per il controllo della T°
come per i bitumi, le prove hanno un campo di applicazione limitato in termini di forzante e Tprova -> intervallo di osservazione limitato -> superato con le
CURVE MAESTRE
STORIA DELLA FORZANTE
legge variazione nel tempo con cui viene applicata medesima forzante
1-
PROVE IN REGIME CONTINUO:
a) prova di creep -> caratterizzazione alte T° (ormaiamento)
b) prova di rilassamento -> poco usate per i C.B.
c) prova in controllo della velocità di def. -> "
2-
PROVE IN REGIME VARIABILE (più usate)
a) impulsivo (Rt, rest-period)
b) oscillatorio (sin, frequenza)
--> natura visco-elastica bitume, le grandezze derivate oscillano con la stessa frequenza ma con ritardo δ (definisco modulo complesso, rigidezza)
MODO DELLA FORZANTE
tipo di sollecitazione o deformazione. Uso per i C.B. trazione, compressione, traz.-compressione, flessione, raro tangenziali
CONFIGURAZIONE DI PROVA [EN 12697-26]
DI TRAZIONE INDIRETTA (+ usato)
NORMALE
DI FLESSIONE (2,3,4 punti)
determinate con la metodologia già vista -> principio sovrapposizione tempo-T° (bitume=mat. termoreologicamente semplice, ΔT<->Δf)
log(fr)=log(f)+log(αt)
αt può essere det. in diversi modi:
spostando i dati sperimentali
con eqz. Arrhenius
con relazione Williams-Landel-Ferry
Assumendo una T°ref le misure effettuate a T< o > vengono traslate rigidamente lungo le ascisse (log frequenza).
Vi sono diversi modelli per fittare i dati sperimentali e ottenere curva maestra:
sigmoidale di Medani-Huurman
sigmoidale normativa AASHTO TP-62
sigmoidale Pellinen-Witzack
CONFRONTO RIGIDEZZA BITUME-C.B.
1-
≠ o.d.g. -> a 20°C e 2Hz ->
bitume t.q. S=15 MPa
C.B. S=4000-5000 MPa (aggregati)
2-
forma curve -> sopratutto alle basse frequenze di carico o alte T°
RESISTENZA A FATICA
nella prima fase fessure longitudinali, poi la fessurazione si espande assumendo forma a pelle di coccodrillo
principali elementi
che la influenzano -> presenza di VUOTI, RIGIDEZZA bitume (invecchia)
fenomeno incrementale distinto in
4 fasi
può essere
-> BOTTOM-UP o TOP-DOWN
MISURA IN LAB.
prove eseguite nelle stesse configurazioni e con stesse macchine dinamiche per rigidezza
prove effettuate a T° intermedie di esercizio
eseguite in controllo di deformazione o sollecitazione -> con risultati ≠, le prime durano di più
necessario definire un criterio di rottura (rottura fisica campione, E=50%Einiz.) -> Nf
solitamente si rappresenta il comportamento a fatica come con legame tra ε0 e Nf
data variabilità resistenza a fatica si fanno più prove nella stessa condizione (ε0,Nf) ->
approccio di Wohler
-> curva di Wohler scala bilogaritmica meglio (retta)
Normativa Europea -> 18 prove di fatica a 6 ≠ stati di def., almeno 3 dei quali con Nf>10^6 cicli -> ottenendo curva a fatica C.B.
nei Capitolati Tecnici per verifica -> ε6>= valore limite
ORMAIAMENTO
derivano da effetto combinato traffico veicolare e alte T°
solchi sulle tracce di maggior passaggio dei veicoli
due cause
-> cedimento strati profondi pav. (sottofondo), def. permanenti negli strati in C.B. (ATTRITO INTERNO, COESIONE BITUME)
Due fasi del processo:
deformazione verticale (ΔH) -> fenomeno di post-compattazione
scorrimento mat. negli strati (squeezing, varia forma sup. ma non volume)
MISURA IN LAB.
APPROCCIO SIMULATIVO (Wheel Tracking o Rutting Machine) -> T=40-60°C, circa 10'000 passaggi ruota standard con carico standard -> risultati secondo normativa in funzione del numero di cicli: RD o %RD, pendenza curva ormaiamento
APPROCCIO REOMETRICO (curve di Creep) -> in regime continuo, statico o dinamico -> applicazione sforzo normale su campione cilindrico a T=40-60°C con eventuale confinamento
Statico
funzione di Creep J(t)= ε(t)/σ0=inverso rigidezza S
che nel dettaglio ε(t)=σ0
J(t)=σ0
(Je+Jp+Jve(t)+Jvp(t))
se mantengo carico per un tempo sufficientemente lungo -> osservo 3 fasi, creep primario secondario e terziario (≠ incremento di def.)
dalla derivata in dt -> flow-time (punto min, indicatore resistenza ormaiamento)
Dinamico
ad ogni ciclo di carico-riposo C.B. subisce deformazione tot. che recupera solo in parte -> deformazioni permanenti
anche qui come prima se la prova dura tanto osservo le 3 fasi
dalla derivata rispetto n. cicli -> flow-number (passaggio tra creep secondario e terziario, indicatore resistenza ormaiamento)
RESISTENZA ALLA FESSURAZIONE DI ORIGINE TERMICA
problema basse Tesecizio -> elevato gradiente che genera sforzi traz. per contrazione C.B. impedite
distribuzione trasversale fessure (paaso costante)
fenomeno istantaneo
fattori chiave: AGGREGATI, BITUME
MISURA IN LAB.
con prove a contrazione impedita
campioni snelli
in cella climatica da Triferimento -ΔT (se alto -> prova rapida)
RESISTENZA AGLI EFFETTI DI UMIDITÀ
fenomeno stripping
degrado da acqua posizionata tra film di bitume e aggregati -> graduale danneggiamento legame adesione, spogliamento
MISURA IN LAB.
non esiste prova
set di campioni uguali -> uno dei set sottoposto ad immersione -> su entrambi i set stessa prova meccanica (Modulo di rigidezza, RTI)
MDR= performance meccaniche campioni in acqua/performance meccaniche campioni integri
EMPIRICHE
PROVA DI TRAZIONE INDIRETTA
prova di rottura in condizioni quasi-statiche
carico diametrale -> vavanzamento= 50 mm/min
misuro carico applicato e spostamento verticale sitema
RTI= (2
P)/(π
D*h) [MPa]
effettuata a diverse temperature
osservo superficie di rottura -> info
Capitolati Tecnici Italiani -> CTI= π/2
RTI
D/Δv [MPa]
PROVE STABILITÀ MARSHALL
campioni con compattatore Marshall
condizioni di carico quasi statico: condizionamento provino in bagno termostatico (60°C per 30 min) -> provino compattato messo nelle ganasce -> applico carico verticale (intensità crescente 50mm/min) ->
Output di Prova:
STABILITÀ [Kg], SCORRIMENTO [mm], RIGIDEZZA [Kg/mm]
15
16
17A
18A
17B
18B