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Pedagogia sociale: pedagogia della contemporaneità 2 (il disincanto…
Pedagogia sociale: pedagogia della contemporaneità 2
implicazioni pedagogiche delle risposte alla crisi della contemporaneità
decrescita
: approccio antimoderno che immagina una società completamente diversa da quella capitalista o industriale (decrescita sforzo inverso --> ritorno alla terra come ritorno al premoderno nel quale la terra è solidità e materialità
dimensioni comunitarie profane: negazione del comunitarismo, l'inevitabile volto inquieto delle comunità che nascono dalle marginalità, possibili manifestazioni schiette di quello che non può essere definito comunitarismo
alcuni componenti sacra famiglia, quelli che contribuiscono a costruire discorsi in ambito pedagogico-educativo: chiesa, Welfare community, la decrescita felice, la neo-comunità del web, scoperta terza via tra comunitarismo e socialismo… (comunità e territorio strettamente legati)
neocomunitarismo
: dal titolo di un lavoro di Marx e Engles, si può affermare esistenza di "Sacra Famiglia" del comunitarismo virtuoso e una "Profana Famiglia" del comunitarismo non virtuoso (virtuoso: negli intenti bene comune, profano: orientato a bene comune particolare, esclusivo e delimitato)
rispetto a tema della quadrangolazione tra educazione, territorio, cultura imprenditoriale e responsabilità sociale di impresa impossibile non fare riferimento ad Olivetti (consapevolezza di quanto l'industrialismo alteri i contesti di vita e le esigenze delle persone direttamente/indirettamente coinvolte e di come il suo tentativo sia quello di trovare una difficile via terza tra capitalismo e socialismo) --> rapporto tra azienda e territorio circostante intenso e partecipato (per Olivetti logica verso il bene comune compreso quello dell'azienda --> importante ricordare doveri azienda verso territorio)
responsabilità sociale dell'impresa attenta al sociale accanto a posizione che abbandona ogni scrupolo rispetto all'aumento del benessere sociale (responsabilità sociale imprese uno dei cardini dello scenario economico, politico e culturale dove si collocano le pratiche educative)
cultura imprenditoriale
: si candida ad organizzare e modificare pressoché ogni comparto della vita individuale e sociale (si dichiara neutro strumento applicabile ovunque, ma in realtà ideologia piena di contenuti di parte)
tre possibili prospettive di analisi e organizzazione del presente che si candidano come soluzioni ai guasti della contemporaneità: cultura imprenditoriale (espressione ideologica del capitalismo contemporaneo --> risposta positiva ai danni provocati da sé stessa) mondo neo-comunitarista (posizioni critiche e contraddittorie verso contemporaneità --> alternative concrete del qui e ora) decrescita (mette in discussione l'industrialismo degli ultimi secoli --> modalità di produzione e consumo differenti)
il disincanto pedagogico
politica e pedagogia quasi un tutt'uno nel loro continuo intrecciarsi e determinarsi (educazione è immediatamente politica perché è esperienza che forma a immaginare e praticare relazioni auspicabili) --> partecipazione come pratica di cittadinanza comporta un'educazione intenzionale ad essa
educazione alla cittadinanza compito richiesto all'educazione (scuola, chiesa, famiglia, comunicazione di massa..) --> nel corso del tempo compiti educativi assegnati a 2 tipi di agenzie educative: istituzioni chiuse con un'organizzazione piramidale e a non istituzioni quali famiglie, gruppi di pari, mezzi di comunicazione… (sempre filtrando da concezioni di cittadinanza che ognuna di esse ha)
l'educazione deve formare soggetti democratici e non, non essendo nessuna delle due in grado di esercitare (per quanto riguarda la politica) una funzione di orientamento e controllo nei confronti di azioni che dovrebbero preservare il bene comune
secondo Cambi --> si è oscurata la tensione verso il progetto di cambiamento, verso la progettualità e la volontà di cambiamento tipica della sinistra
cittadinanza connessa ad autonomia del soggetto educando. compito educatore ampliamento, mantenimento e recupero autonomia, ma anche limitarla (educazione alla cultura civica --> assunzione di responsabilità verso validità etica e morale di pratiche di cittadinanza = educare al limite e alla possibilità di azione individuale)
sbagliato ritenere scuola come unica o maggiore esperienza dove si gettano le basi per la costruzione di una buona società.
famiglia no come soggetto collettivo organizzato (prima esperienza educativa che confermava la propria storia garantendo continuità politica, religiosa e culturale, oggi cambiata in base a prassi del welfare e in relazione a modelli proposti) famiglia no soggetto promotore di cambiamento, poichè essa è un prodotto dell'educazione
nella società contemporanea apparire nuovo privilegiato, per questo richiamo ad esperienze del passato, alla tradizione riformista non ha presa.
soggetto dell'educazione: soggetto politico-sociale e culturale che si dota di una strategia per ridurre o modificare gli assetti esistenti (chiaro chi è il loro educato, ma meno chiaro chi è il noi educante --> individualizzazione soggetti innescano processi pedagogico-educativi necessaria per ridurre il rischio che tale processo diventi un'esortazione per la umanità tutta, ad alcuni impersonali soggetti o solo su pochi educatori)
educazione luogo nel quale si è praticata la ricerca di equilibrio tra individualizzazione e socializzazione, esigenze individuali ed esigenze collettive, aumento e riduzione autonomia destinatari (nella modernità non più modelli forti, ma al contrario deboli a tutto tondo)
i nessi pedagogici tra passato/presente/futuro necessitano che vi sia almeno un futuro immaginabile sensatamente e che possieda una sufficiente solidità per costruire pensieri e prassi pedagogico-educative (educazione al cambiamento bisogno di un futuro auspicabile nel quale proiettarsi)
educazione intenzionale e ufficiale funziona se inserisce gli apprendimenti auspicati all'interno di un campo di finalità sensate, autorevoli e condivise e se mantiene la posizione nei confronti del passato/presente/futuro ben chiara
in tale situazione sembra essere sparita la sinistra (sia come identità politico-culturale che come organizzazione) --> distanze tra destra e sinistra si vanno riducendo nell'immaginario collettivo, nel momento in cui le distanze sociali tra individui accrescono