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Educazione degli adulti: appunti 2 (transito in ospedale (3 momenti…
Educazione degli adulti: appunti 2
transiti:
rischio transito: snaturazione
educatore: stare con l'altro nel transito --> più probabile diventi opportunità
ipseità: nostra identità è fatta della nostra ipse (parte più profonda) ma c’è anche l’idem (l’identità)
cambio restando però nella mia ipsietà
educatore: accompagnare l'altro a stare dentro il transito, accompagnalo e oltrepassarlo
Non c’è educazione e formazione se non vi è il transito (educatore come tutore del transito)
transizione manda a cos'è avvenuto (prima-dopo)
transito andare oltre, passare oltre...
alcuni transiti portano a contatto con delle soglie (carcere, ospedale..)
l’esistenza umana è un susseguirsi di transiti
transito in carcere
presenza educativa in carcere concezione antica e depositaria dell’educazione (io so cos'è meglio per te)
registro educativo quello dell’adattamento, addomesticamento, normalizzare..
detenzione: tempo del frattempo (tempo di pausa)
in questo dispositivo --> difficile educare l'adulto
potere e deprivazione di sé attraverso gesti e sguardi
adulto acquisisce un'identità fittizia (si adatta alle situazioni, manipolando l'educatore)
I carceri sono istituzioni totali e agiscono sulla mortificazione del sé
alcune istituzioni piene di distorsioni come l'infantilizzazione
Ritorno in famiglia: se non riesco a prendere la distanza da essa --> recidiva
transito in ospedale
medicina delle evidenze è centrata sulla malattia e l’unico sapere ascoltato è quello del medico
dimensione di cura che ha al centro la narrazione: no solo medico sapere, anche paziente e punti di vista
vedere paziente non solo come tale, ma nella sua totalità
relazione di cura quindi viene percepita come un incontro tra 2 storie --> anche medico può ammalarsi (avvicinamento)
La medicina narrativa, può essere intesa come una relazione di cura (al centro storia del paziente)
cura: sviluppare pensiero su cosa faccio, perché lo faccio e come la faccio (possibile solo le trasformo la prassi in parola --> scrivendo)
La medicina narrativa non è attenta a cosa si dice, ma a come lo si dice
Dopo la diagnosi nasce la malattia come problema a causa della modalità di comunicazione
in italia poco praticata
ironismo è una strategia di resilienza formidabile (sia auto-ironismo che ironismo generale)
mondo anglofono anni '50: La medicina alternativa tiene conto che il malato non è solo malato ma è anche e soprattutto una persona
L’ironia alleggerisce il problema, vedendolo con un pochino più di leggerezza (medico però no perdita di ruolo)
deve fare i conti con le parole: La parola è un farmaco e un veleno
Bisogna investigare la realtà per essere umoristici
Il malato deve ricondurre le incertezze della malattia alla routine, alla quotidianità
Narrare permette di emanciparsi --> terapeutico poiché la situazione la ho in mano io.
Nella malattia cambiano gli spazi e i tempi e si sperimentano nuove relazioni
Scrittura ha dei rischi: utente usa la scrittura per evitare la relazione con l’educatore
3 momenti comunicazione
legittimare (prendere in considerazione punti di vista e considerazioni paziente)
esplicitare la direzione che il professionista intende dare alla sua narrazione successiva
aprire nuovamente alla narrazione del paziente (domande)
minoranze sessuali
Nuovi padri: si prendono cura dei figli mentre le donne lavorano (no modelli perché primi)
Tempo in cui viviamo --> tempo del FRATTEMPO: noi siamo in anni in cui non siamo più nel tempo del passato, ma non siamo ancora nel tempo del futuro
Teoria deterministica: necessità biologica che le donne facciano delle cose e gli uomini altre (nel tempo molti stereotipi)
Caratteristica dei nostri tempi: simultaneità, cambiamenti rapidi, criticabilità
Il tempo non è neutro, ma ha sesso (sguardo sessuato del tempo)
Se si ripetono all’infinito alcuni stereotipi, arriviamo al punto di considerarli naturali, anche se è solo culturale
tempo donne e uomini diverso: donne --> complesso fatto di cose differenti, uomini --> più lineare
Il discorso della diversità e delle differenze è molto presente nella nostra epoca --> persone vengono considerate differenti poiché la culturalità viene detta naturalità
Il tempo non è oggettivo, ma soggettivo (per esempio diverso per le varie età)
nostro tempo: tempo delle contraddizioni
caratteristiche pratica narrazione
nel racconto autobiografico no descrizione di quello che c’è, ma discussione
in dimensione di narrazione: cambia relazione con professionista (da impersonale a personale --> ma sempre ruoli)
importante per rielaborare emozione ed interconnettere i vissuti
in narrazione altrui importante è essere consapevoli ed esplicitare il nostro punto di vista.
contesto importantissimo nella narrazione
la pratica della narrazione: formare molteplicità (infinite interpretazioni contestualizzate e nella storia)