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Eduard Manet (Si forma presso il pittore accademico Thomas Couture, ma…
Eduard Manet
Si forma presso il pittore accademico Thomas Couture, ma prova per i suoi insegnamenti una forte insofferenza e distacco. Lascia presto l'atelier per dedicarsi al viaggio.
Conosce nel 1861 Degas, con il quale frequenta i Cafè e grazie al quale intensifica la sua produzione en plein air
Viaggia in Olanda, Germania ed Italia dove ammira i grandi coloristi del passato: Tiziano, Rembrandt, Tintoretto, Velazquez e Declaroix di cui riproduce la barca di Dante per apprendere la sua tecnica del colore.
Nasce nel 1832, poco incline agli studi e molto attratto dal disegno, il padre per cercare di dissuaderlo lo manda a Rio de Janeiro, esperienza che in realtà lo fa avvicinare all'arte ancora di più.
Dal 1878 cade in una profonda depressione ed iniziano a manifestarsi i primi sintomi della sua malattia che lo renderanno poi quasi internante paralizzato
Per quest'opera trae ispirazione da esempi rinascimentali, in particolare dalle opere delle pittura veneta
Nel disegno di Manet sono ben evidenti la formazione presso Couture e la conoscenza dell'arte rinascimentale. Svolge studi preliminari condotti con diverse tecniche: acquerello, ombreggiati o a pastello.
La Colazione sull'erba, è un'opera posta al centro di uno scandalo, perché rappresentava il momento prima o il momento dopo di una scena erotica, allusione data dagli intrecci delle gambe dei personaggi. Inoltre perché una donna dell'epoca e non una dività viene rappresentata nuda e maliziosa.
Una donna nuda (la modella è Victorine Meurent) è rappresentata in primo piano con un corpo pallido privo di chiaroscuro. Affianco a lei è seduto un uomo (uno dei fratelli di Manet) e un altro è straziato di fronte altro con la mano che punta in direzione della giovane donna. In secondo piano è rappresentata una seconda fanciulla.
l'oggetto della critica non fu solo il soggetto, ma anche la tecnica pittorica; venne accusato di non saper usare il chiaroscuro e la prospettiva, che è in realtà ancora accennata dai piani successivi degli alberi.
Il cesto di frutta, vertice del triangolo ideale in cui i protagonisti sono inseriti, rappresenta una natura morta a sé stante all'interno del quadro.
Il colore viene dato giustapponendo toni caldi e freddi che creano un contrasto simultaneo che li rende più vivaci. le pennellate sono rapide, ma sono ancora presenti i dettagli.
Manet viene accusato di non saper modellare i corpi con il chiaroscuro e di usare i colori in modo pasticciato
L'Olympia, ispirato alla Venere di Urbino di Tiziano, Odalisca con schiava di Ingres e alla Maya Desuna di Goya, risulta essere anch'essa uno scandalo per la scelta del soggetto: una prostituta che si era appena concessa o stava per
Osa giustapposizioni di voi caldi e freddi per rafforzarli a vicenda. Utilizza diverse sfumature di pallido per le lenzuola e per il colore della pelle non usando però mai né bianco né nero
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Ai piedi della donna vi è un gatto nero, simbolo di superbia ed infedeltà (rimando alle streghe), in contrapposizione alla Venere di Urbino ai piedi della quale vi era un cagnolino, simbolo di fedeltà
il corpo sgraziato (della stessa modella Victorine Meurent), appare privo di sinuosità (tipica dei pittori accademici). La sua posa è volutamente sprezzante e ricorda alcune immagini pornografiche che iniziavano in questo periodo a circolare clandestinamente. Anche il nome Olympia era tipico delle prostitute dell'epoca.
Manet non è ancora impressionista in questo dipinto, se non per il mazzo di fiori rappresentato da macchie di colore date con tocchi rapidi.
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