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Educazione degli Adulti: rivista pedagogica (piccoli gulag e manicomi…
Educazione degli Adulti: rivista pedagogica
soggettività adulte sempre in transizione
non più quelle situazioni stabilizzanti dell'età adulta
adulto sempre in cerca di emancipazione e camiamento
età piena di transizioni
educazione degli adulti --> favorire una condizione di transito come opportunità di ripresa
educazione degli adulti: sempre a che fare con transizioni
transizioni e transiti nel frattempo
transiti e transizioni --> possono essere prevedibili, ma anche, imprevedibili, casuali e quasi impensabili.
mai uguali a prima dopo un transito
transizione ampia e composita perché riguarda tutte le fasi di vita e concerne tutte le persone
si può rimanere bloccati nel frattempo di un tempo e vivere ciclicamente le stesse situazioni
transito in carcere
detenzione come sospensione di tempo e di spazio
carcere --> decostruzione identitaria (la persona resta aggrappata all'esterno, ma quando esce non deve essere uguale a prima)
adattamento a carcere --> processo di costruzione/riorganizzazione di un’altra identità che ognuno struttura in modo diverso (unica identità sperimentata x alcuni)
carcere dovrebbe riproporre uno stile di vita simile a quello esterno
transiti nei trattamenti socio-sanitari
processo di de-istituzionalizzazione: strutture come le comunità terapeutiche e residenziali accompagnare la transizione difficile verso la città, cercando di promuovere accettazione
territorio deve entrare nella comunità (comunità molto simili a carceri a volte)
nodo cruciale: cambiare sguardo sui soggetti come capaci e detentori di sapere
odierno contesto sociale contraddittorio: da un lato processo di normalizzazione del consumo di droghe, dall'altro lato incrudelimento verso soggetti diversi
l’abbandono delle strutture totali tout-court --> anni 60-70: portare e curare il disagio psichiatrico nel territorio, nelle città movimento per la riforma + normativa sulle dipendenze che cercava di far “uscire” chi usava sostanze sia dal codice penale
piccoli gulag e manicomi chimici
buona comunità --> punto principale bene comune (da cura coatta della devianza a presa in carico di solitudini
aiuti nelle transizioni
Da piccoli gulag segnati di rieducazione obbligata a cliniche dispensatrici di farmaci e di psicoterapia imposta
clinica inchioda gli individui in una dimensione lontana, consolatoria (uomo animale sociale)
creare programmi adatti ai pazienti e non viceversa
comunità: rispondere a una domanda di accoglienza, relazionarsi e per agire strategie di cambiamento.
transiti e cura
transito in malattia --> a volte ostacolato dall'organizzazione
molte volte paziente non ascoltato --> e deve fare le cose per il suo "bene": scelta operatori
attenzione alla parola che cura -->aiuta il paziente nel transito (molto spesso manipolazione del paziente)
tempi e luoghi malattia
terapia intensiva aperta: uno degli obiettivi dell’équipe è riduzione o abolizione di tutte le limitazioni non motivatamente necessarie
aprire --> dare più centralità al paziente e ambiente più tranquillo
ospedale e terapia intensiva --> ogni scelta in base all'etica
spazio e tempo transizione di genere
La transessualità: la condizione per la quale l’identità sessuale e di genere non si armonizzano
cruciale la scelta di operarsi o meno --> oltre la scelta del binarismo uomo-donna
medicina --> rappresentare nel risultato finale vere donne e veri uomini (guadagno ammissione in società)
educazione adulti --> no per forza perfezione ed adeguamento a binarietà uomo-donna
alcuni riferimenti essenziali
importante comunicare la transizione
esperienza della transizione --> assomigliare a noi stessi
tempi di consapevolezza variabili
nostra identità ha molto rilievo quando si entra in contatto con gli altri.
il sesso biologico corrispondenza [maschio=uomo] e [femmina=donna] --> condizione trans rompe questo schema (possibilità differente).
sesso: riferimento a una dimensione biologica
genere: legato a una dimensione culturale e sociale