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TOTALITARISMI ED EDUCAZIONE (FASCISMO (1922-1943) (riforma Bottai (Carta…
TOTALITARISMI ED EDUCAZIONE
Stato totalitario=stato ideologicamente compatto, rigidamente strutturato, che conforma le masse agli scopi dei partiti
educazione che annulla i diritti e i bisogni dell'individuo, ispirata a principi razzisti e militaristici
associazioni infantili e giovanili
scuola
stampa
FASCISMO (1922-1943)
si afferma con la teoria sistemica della scuola e dell'educazione extrascolastica
riforma Gentile 1923 (programma scolastico conservatore e rigido che separava scuole secondarie umanitarie e tecniche, per andare all'università bisognava fare il liceo)
1925 (fascismo) fascistizzazione della scuola con introduzione testo unico alle elementari, giuramento professori al fascio, estensione insegnamento religione anche nelle scuole secondarie e università
riforma Bottai (Carta della scuola 1929) prima riforma scolastica del Fascismo (scuola media unica + biennio di scuola del lavoro nelle elementari (4 e 5)
scuola =fondamento primo di solidarietà di tutte le forze sociali
scuola+ GUF + GIL = strumento unitario di educazione fascista (obbligo di frequenza fino a 21 anni)
importanza educazione fisica per promuovere armonia psichica e fisica
lavoro= dovere sociale, tutelato dallo stato, associato allo studio e all'addestramento sportivo
studio+ esercizio fisico + lavoro= servono alla scuola per esaminare le attitudini
principio di selezione in qualsiasi ambiente sociale (soprattutto scuola
extrascuola per conformare le masse agli ideali fascisti (educazione di massa)
Nazional Socialismo (Hitler e Mein Kampf)
educazione nel nuovo Reich (nuovo stato nazionale che deve formare un corpo sano)
forte ideologismo e selezione=indebolimento della cultura, importanza educazione fisica, obbligo dell'iscrizione alla lega nazional-socialista, nascono associazioni educative di tipo militare (la Gioventù Hitleriana)
sistema formativo nazista= conformazione forzata, condizionamento
STALINISMO
istruzione politecnica del lavoro (lavoro+ istruzione)
durante la NEP (istruzione da 9 a 7 anni, con introduzione scuole tecniche e professionali e università con facoltà operaie)
con Stalin (ritorno a scuola di cultura) abolizione del lavoro nelle scuole nel 1937, ma espansione massima di istruzione
figure pedagogiche di spessore come Makarenko (dedizione al collettivo)
nascita di organizzazioni di Gioventù comunista (sistema extrascolastico meno soffocante)