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Quintiliano (quintiliano nasce in spagna nel 35 d.c. (venne a roma per…
Quintiliano
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l'institutio oratoria è un vasto trattato in 12 libri che ha come scopo la formazione del futuro oratore
secondo quintiliano la retorica non serve solo per conseguire l'eloquenza ma anche per formare globalmente l'uomo e infatti quintiliano riprende una definizione dell'oratore prima di catone e poi di cicerone "vir bonus dicendi peritus" (uomo retto, esperto dell'arte del dire)
anche per quintiliano l'oratore deve essere un uomo integro ma anche integrato nella comunità ed utile ad essa: insomma un esperto che mette le proprie abilità tecniche al servizio dei cittadini
la parte più vasta dell'institutio è dedicata ai problemi della formazione retorica ed in particolare non mancano i riferimenti alle situazioni concrete sia dell'insegnamento che della pratica processuale
a differenza di cicerone, a quintiliano non interessa tanto la filosofia quanto la letteratura che insegna ad imitare e a riprodurre i grandi modelli del passato (in particolare il libro x propone una serie di modelli da seguire e in conclusione viene posto seneca, giudicato negativamente da quintiliano)
il libro terzo invece elenca le 5 parti che compongono l'orazione (inventio,dispositio, elocutio, memoria e actio) ed inoltre si parla dei tre generi di discorso (deliberativo per convincere, epidittico con proposta di modelli da seguire e giudiziario che ha a che fare con accusa e difesa)
le funzioni dell'oratoria sono quindi tre: docere, movere e delectare
sicuramente il grande modello da imitare per quintiliano è cicerone: sia come oratore, per la sua tecnica e il suo stile, sia come uomo di pensiero e come cittadino che ha messo cultura ed esperienza al servizio dello stato
quintiliano si caratterizza per una grande attenzione pedagogica nei confronti dei suoi studenti e dei loro primi passi: egli si concentra sul modo di insegnare ai bambini e sul loro modo di apprendere (sensibilità psicologica e rifiuto delle punizioni corporali che erano in voga all'epoca)
anche per quanto riguarda lo stile cicerone diventa per quintiliano un modello e un oggetto di culto, al contrario lo stile moderno di seneca viene giudicato vitiosum et corruptum cioè spezzettato e pieno di manchevolezze
nonostante voglia imitare cicerone, quintiliano spesso se ne distacca: egli ama le figure retoriche, i sostantivi astratti, le ellissi di verbi e sostantivi, la rottura delle simmetrie e la variatio (insomma uno stile molto meno composto di quello ciceroniano e più vicino all'asianesimo di età imperiale)
secondo quintiliano tutti gli allievi possono raggiungere il successo formativo ed affrontare i più alti livelli dello studio
per fare questo però gli educatori devono provvedere allo sviluppo di tutte le potenzialità latenti nel bambino (non è importante solo ciò che si insegna, ma anche chi insegna e chi è il destinatario dell'insegnamento)
dunque quintiliano si preoccupa sia del maestro che del discepolo e per vari motivi egli va contro la linea tradizionale sostenendo la maggiore utilità di una scuola pubblica rispetto al precettore privato