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la società dell'800 (accanto al proletariato andava formandosi anche…
la società dell'800
nonostante lo straordinario sviluppo industriale, la maggior parte della popolazione attiva continuava a vivere in campagna
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la diffusione della industrie aveva portato anche all'aumento del proletariato urbano, che viveva in una condizione leggermente migliore rispetto ai contadini delle campagne
non vi erano però lavoro sicuro, abitazioni confortevoli e orari di lavoro sopportabili: venivano a mancare i classici sistemi di riferimento tipici della vita di campagna come la parrocchia e i nuovi luoghi d'incontro oltre alle taverne erano le associazioni operaie
nelle associazioni operaie nascevano organizzazioni di mutuo soccorso, si pianificavano gli scioperi ed altre battaglie per migliorare le condizioni di lavoro
in questo contesto si formò una coscienza di classe cioè la coscienza dei lavoratori di appartenere al medesimo gruppo sociale con interessi comuni, diritti da difendere e uno stesso avversario da combattere ovvero i padroni accusati di sfruttare la fatica operaia
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le differenze di classe non erano date solo dai fattori economici ma anche dal livello di istruzione e di cultura (case del popolo e giornali di categoria miravano a migliorare il livello culturale dei proletari)
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andava nascendo un nuovo pensiero, quello socialista, che avrebbe affiancato il pensiero liberale
il socialismo diceva no al diritto di proprietà e all'individualismo liberale mentre chiedeva una redistribuzione della ricchezza ed una maggiore solidarietà (sosteneva un sistema economico statalista in cui lo stato avrebbe dovuto esercitare un controllo sulle risorse economiche per distribuire la ricchezza in modo più equo)
tra i socialisti si possono citare: saint-simon il quale sosteneva che occorresse riorganizzare la società in base ai valori di un nuovo cristianesimo e proudhon il quale era contro la proprietà e vedeva nei proprietari dei ladri che sottraevano al lavoratore ciò che gli spettava
accanto al socialismo vide la luce anche il comunismo con la pubblicazione nel 1867 del "capitale" e nel 1848 del "manifesto del partito comunista" ad opera di marx ed engels
marx sosteneva la dottrina del materialismo storico: per lui le forze motrici della storia non sono di carattere spirituale ma materiale e la storia è come un processo dialettico che si evolve sotto la spinta di dinamiche di natura socio-economica
marx teorizzava la lotta di classe ad opera del proletariato che avrebbe dovuto rovesciare il predominio della borghesia fino alla nascita di una nuova società
sempre a marx si deve il concetto di alienazione, situazione in cui versa l'operaio a causa del capitalista: egli è alienato rispetto al prodotto del proprio lavoro, rispetto all'attività lavorativa, rispetto alla sua stessa essenza e rispetto ai suoi simili (infatti il valore del salario non corrisponde alla ricchezza prodotta dall'operaio e questo genera il profitto del capitalista)
terminata la rivoluzione del proletariato, con l'abolizione della proprietà privata, nascerà una dittatura del proletariato e la storia giungerà alla sua meta: il comunismo
una nuova filosofia detta positivista credeva ciecamente nel progresso e in un miglioramento costante e graduale della condizione umana sulla scia delle nuove scoperte tecnologiche che avevano molto migliorato la vita dell'uomo
accanto al positivismo c'è l'evoluzionismo (1859 l'origine della specie di darwin): il darwinismo sociale arrivava a legittimare la guerra per eliminare i deboli e costruire una gerarchia di popoli con a capo il più forte (questo ebbe un forte impatto sociale e scatenò l'indignazione di tutto il mondo cattolico)