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L'unificazione italiana (2) (inizialmente cavour non aveva tra i suoi…
L'unificazione italiana (2)
inizialmente cavour non aveva tra i suoi progetti l'unificazione italiana quanto piuttosto un espansione del regno di sardegna nell'italia settentrionale
il nemico del piemonte era pertanto l'austria e la francia di napoleone terzo un naturale alleato (occorreva solo aspettare il momento opportuno)
nel 1853 scoppiò la guerra di crimea: causa del conflitto furono gli scontri tra la turchia e la russia intenzionata ad espandersi verso il mar nero
francia e inghilterra si schierarono a difesa della turchia e anche cavour mandò 15 mila uomini (i calcoli di cavour si dimostrarono giusti e nel 1855 i russi si arresero)
la guerra di crimea permise al piemonte di sedere al tavolo dei vincitori e al congresso di pace di parigi nel 1856 una giornata venne dedicata al problema dell'indipendenza italiana
a partire dal congresso di parigi tra cavour e napoleone III si stabilì una progressiva intesa e quando napoleone subì un attentato da parte del repubblicano felice orsini, cavour lo convinse che l'episodio era una dimostrazione della gravità della situazione italiana
nel 1858 cavour e napoleone III si incontrarono a plombieres dove strinsero una serie di accordi
in caso di vittoria la francia avrebbe ottenuto come compenso nizza e la savoia
in italia si sarebbe dovuta formare una confederazione con un regno dell'alta italia a giuda savoia, un regno dell'italia centrale a guida di girolamo bonaparte e un regno delle due sicilie dove napoleone contava di mettere un nipote di gioacchino murat (il papa avrebbe ottenuto roma e il lazio)
la francia sarebbe intervenuta con il suo esercito a fianco del regno di sardegna ma solo se fosse stata l'austria a dichiarare guerra
a questo punto era necessario per cavour provocare l'austria e lo fece inviando lungo i confini con la lombardia reparti dell'esercito insieme a truppe di volontari comandati da garibaldi
a seguito di un discorso di vittorio emanuele II in cui si faceva riferimento ad un deteriorarsi dei rapporti con l'austria, questa cadde nella trappola e il 23 aprile 1859 inviò un ultimatum al regno di sardegna prontamente respinto da cavour che non allontanò l'esercito piemontese dalle frontiere
il 29 aprile 1859 iniziò così la seconda guerra di indipendenza e il comando delle operazioni fu assunto da napoleone III che vinse sia a palestro che a magenta ed entrò a milano l'8 giugno (nel frattempo insorsero a firenze, parma, modena e bologna le popolazioni che proclamarono governi provvisori e chiesero l'annessione al regno di sardegna)
napoleone timoroso di perdere il controllo senza consultare cavour l'11 luglio 1859 firmò a villa franca l'armistizio con l'austria (l'accordo prevedeva la cessione della lombardia alla francia che l'avrebbe poi girata al regno di sardegna, mentre il veneto rimaneva in mano austriaca)
il regno di sardegna riuscì ad annettersi anche emilia e toscana ma fu costretta a cedere alla francia nizza e la savoia cosa che destò svariate proteste tra cui quella di garibaldi
francesco crispi e rosolino pilo due mazziniani siciliani rifugiatosi a torino seguivano con attenzione la situazione dell'italia meridionale dove cresceva il malcontento e furono loro a suggerire a garibaldi l'impresa nota come spedizione dei mille (cavor era contrario)
tra il 5 e il 6 maggio 1860 mille volontari partirono da quarto presso genova su due piroscafi e raggiunsero marsala l'11 maggio ottenendo importanti successi contro l'esercito borbonico a calatafimi, palermo e milazzo
i siciliani appoggiarono garibaldi sia perchè speravano in un riscatto sociale sia perchè la classe dirigente meridionale puntava ad una trasformazione politica che garantisse loro certi privilegi
garibaldi però non avvallò le richieste dei contadini e ordinò la repressione come a bronte dove le truppe garibaldine agli ordini di nino bixio fucilarono i rivoltosi (nei frattempo i mille entrarono a napoli e la vittoria decisiva si ebbe lungo le rive del volturno)
il successo di garibaldi fece mutare opinione a cavour: a questo punto era indispensabile un intervento diretto dell'esercito sabaudo (egli temeva che garibaldi proclamasse la repubblica nel sud italia e puntasse poi su roma provocando la reazione francese)
l'esercito piemontese puntò direttamente verso sud e sottrasse allo stato pontificio l'umbria e le marche
il 26 ottobre 1860 vittorio emanuele II e garibaldi si incontarono a teano vicino a salerno e garibaldi consegnò al re tutti i territori conquistati per poi ritirarsi a caprera
il 17 marzo 1861 si riunì a torino il primo parlamento nazionale e vittorio emanuele II fu dichiarato re d'italia (tre mesi dopo l'italia perdette il suo principale artefice perchè cavour il 6 giugno 1861 morì)