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Le tre Guerre d'Indipendenza image (LA TERZA GUERRA D'…

- - - - Il re Carlo Alberto, attratto dalla possibilità di annettere al Regno di Sardegna nuovi territori, il 23 marzo dichiarò guerra al potente regno asburgico.
  - - - Alcuni mesi dopo l re sabaudo riprese la guerra: nella battaglia di Novara subì un’altra sconfitta, in seguito alla quale fu costretto ad abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II.
  - - - I nuovi governi rivoluzionari non durarono a lungo:gli austriaci imposero il ritorno di Leopoldo II a Firenze, mentre spagnoli, napoletani, austriaci e francesi cinsero d'assedio Roma.
        
        Il mese successivo anche gli insorti di Venezia si arresero all'Austria.
  - - - Inoltre chiamò alla guida del governo Massimo d'Azeglio che intensificò l'opera di modernizzazione dello Stato e rafforzò il regime monarchico costituzionale.
      - Il 4 marzo 1848 Carlo Alberto di Savoia emanò lo Statuto del Regno di Sardegna, presentandolo come legge fondamentale, perpetua e irrevocabile della monarchia sabauda. Lo Statuto Albertino era una costituzione concessa dal sovrano ai suoi sudditi in maniera unilaterale. Essa dedicava i primi articoli alla definizione del potere del re e del carattere ereditario della monarchia sabauda, chiarendo che la forma di governo era quella della monarchia costituzionale, basata sulla divisione dei poteri e sulla condivisione di quello legislativo tra il re, la Camera dei deputati e il Senato.
        
        Lo Statuto Albertino è rimasto in vigore fino al 1946 quando, con il referendum del 2 giugno, il popolo italiano si è espresso a favore dell’abolizione della monarchia e della trasformazione dell’Italia in una Repubblica. Il 1° gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica italiana. Essa dedica i primi 12 articoli ai principi fondamentali; segue la prima parte che espone i diritti e doveri dei cittadini; la seconda dedicata alla definizione dell’ordinamento della Repubblica e infine una serie di disposizioni transitorie e finali.
- - - - Bonaparte aveva in seguito attuato un colpo di Stato e, dal 1852, governava la Francia con il titolo di Napoleone III, imperatore dei francesi. Il nuovo imperatore non nascondeva la propria ambizione di sottrarre all'Austria il ruolo di potenza dominante in Europa e così assecondò le mire espansionistiche del Piemonte nel Lombardo-Veneto.
        
        Cavour decise di partecipare alla guerra che dal 1854 le due potenze stavano conducendo in Crimea contro l’Impero russo, per il possesso di alcuni territori ottomani. Questa fu un’impresa non molto impegnativa dal punto di vista militare, ma si concluse vittoriosamente, offrendo a Cavour la straordinaria opportunità di sottoporre a un congresso delle potenze europee il problema dell’Unità italiana.
  - - - In realtà, la mossa di Cavour doveva rivelarsi fondamentale proprio per il processo di unificazione dell’Italia. Al congresso di pace tenutosi a Parigi nel 1856 Cavour non chiese alcun compenso territoriale per il Piemonte, ma ottenne che venisse discussa, in un’apposita seduta, la “questione italiana”.
  - - - Secondo l’accordo, la Francia sarebbe intervenuta in difesa del Piemonte solo se questo fosse stato attaccato dall'Austria e avrebbe ottenuto in cambio, in caso di vittoria, i territori di Nizza e della Savoia. In compenso, il Regno di Sardegna avrebbe potuto procedere all'annessione del Lombardo-Veneto, e l’Italia si sarebbe trasformata in una confederazione formata da tre Stati presieduta dal papa.
    - - Mentre Cavour tesseva la sua tela diplomatica, i mazziniani continuavano a organizzare tentativi insurrezionali. Nel 1857 Carlo Pisacane sbarcò a Sapri, nel Cilento, con 300 detenuti politici che aveva liberato dal carcere di Ponza, tentando di scatenare la rivolta tra le popolazioni meridionali. I membri della spedizione vennero massacrati dagli stessi contadini locali, i quali li avevano scambiati per briganti.
        
        Nel 1858 il repubblicano Felice Orsini attentò alla vita di Napoleone III, mettendo a rischio le trattative di alleanza che Cavour stava faticosamente avviando. Catturato e condannato al patibolo, Orsini scrisse all'imperatore una lettera accorata, non per chiedere la grazia, ma per scongiurarlo di fare propria la causa della nazione italiana.
  - - - Sentendosi minacciato l’imperatore Francesco Giuseppe dichiarò guerra al Regno di Sardegna e invase il Piemonte, provocando così l’immediata reazione militare di Napoleone III, che inviò in Italia oltre 170.000 uomini. Ebbe così inizio la Seconda guerra d’indipendenza.
        
        Nello stesso anno gli alleati franco-piemontesi sconfissero gli austriaci a Magenta, presso Milano, mentre Giuseppe Garibaldi conquistò Varese, Bergamo e Brescia. Seguirono altre vittorie franco-piemontesi a San Martino e Solferino, mentre nei territori pontifici dell’Emilia-Romagna, nel Granducato di Toscana e nei ducati di Parma e Modena i patrioti insorsero, chiedendo l’annessione al Regno di Sardegna.
  - - - Questo progetto fu sostenuto soprattutto dai democratici mazziniani. Il movimento aveva il suo leader nel patriota nizzardo Giuseppe Garibaldi. Uomo dotato di grande esperienza militare e capace di suscitare l’entusiasmo dei suoi soldati, Garibaldi sapeva della diffidenza che Cavour nutriva nei suoi confronti, ma contava sulla simpatia mostratagli da Vittorio Emanuele II, il quale a sua volta intendeva sfruttare la straordinaria popolarità di cui il generale godeva in tutta l’Italia per raccogliere il consenso dei patrioti e del popolo.
- - - - L’esercito italiano fu sconfitto sia a Custoza sia nella battaglia navale di Lissa, ma con Garibaldi arrivò quasi alle porte di Trento
        
        Grazie alla vittoria prussiana il Regno d’Italia ottenne il Veneto: ora a un’Italia davvero unita mancava soltanto l’area di Roma
  - - - Il papa d’altra parte riteneva che, per svolgere la propria missione in modo efficace, egli dovesse godere di un’autonomia che solo l’esistenza di uno Stato della Chiesa libero e indipendente poteva garantire.
        
        Nonostante la protesta del pontefice, nel giugno del 1871 la “questione romana” si avviò alla conclusione
  - - - I due schieramenti presenti nel Parlamento, Destra e Sinistra storica, erano semplicemente due “correnti” dello stesso movimento liberale
      - Nel 1877 fu approvata la legge preparata dal ministro Coppino che prevedeva l’istituzione della scuola elementare obbligatoria, della durata di due anni. La legge, però, rimase inizialmente inattuata, perché non c’erano fondi sufficienti per finanziare la costruzione di scuole, né per stipendiare gli insegnanti.
  - - - La politica del trasformismo produsse però non pochi episodi di corruzione e contribuì ad aumentare la distanza tra il Parlamento e la grande massa della popolazione, delusa dalla politica attuata da governi che facevano di tutto per salvaguardare gli interessi delle classi sociali più agiate.
  - - - Il patto prevedeva che Germania e Austria assicurassero il proprio aiuto all'Italia in caso di aggressione da parte della Francia
  - - - Nel 1896, però, l’esercito italiano subì una tragica sconfitta ad Adua contro le truppe abissine, per cui il primo ministro do-vette dimettersi. Intanto crescevano le tensioni sociali, alimentate dalla crisi economica.
  - - - l nuovo sovrano, Vittorio Emanuele III, si mostrò subito più aperto del padre alle esigenze di riforma della politica e dello Stato.