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seconda rivoluzione industriale (grande impresa (ferrovie (primo caso)…
seconda rivoluzione industriale
cambiamento: il ruolo della scienza si lega fortemente all'innovazione tecnologica
settori maggiormente interessati
acciaio
nuovi forni e metodi per ridurre i costi
elettricità
possibilità di produzione e trasmissione a lunga distanza
chimica
nuovi prodotti: farmaci, esplosivi, reagenti fotosensibili, fibre sintetiche
trasporti
motore a scoppio, auto e aerei
comunicazioni
novità rispetto alla prima rivoluzione industriale
scienza applicata ai processi produttivi
sorpasso degli Stati Uniti sulla GB
nuovi settori capital intensive
ruolo centrale della grande impresa, di dimensioni notevolmente superiori alle prime fabbriche
i settori ad alta intensità di lavoro non registrano particolari cambiamenti
grande impresa
premesse
nuove tecnologie (telegrafo, telefono, cavi transatlantici, treni, battello a vapore)
declino costi di trasporto
allargamento dei mercati
ferrovie (primo caso)
dirigenti stipendiati
elevato capitale fisso e circolante
più sedi sul territorio
uso di dati statistici a fini gestionali
elevato numero di dipendenti
nuovi sistemi organizzativi
divisione tra proprietà e controllo
divisione tra top e middle management e spartizione di ruoli
cambiamenti necessari
impianti di dimensioni adeguate per lo sfruttamento di economie di scala
elevati costi fissi
cicli di produzione continui
integrazione delle funzioni di distribuzione e marketing
creazione di gerarchie manageriali
taylorismo
nasce dalla ricerca di soluzioni per dare una disciplina produttiva alla massa di operai immigrati (USA)
organizzazione scientifica del lavoro
regole nuove: disposizione delle macchine, raccolta di tutte le conoscenze tacite dei lavoratori, divisione nello stabilimento tra produzione e direzione, selezione dei lavoratori
applicazione data da Henry Ford
studio del modo più efficacie per svolgere un'operazione
intercambiabilità dei prezzi
studio di apparecchiature ausiliari per agevolare i processi meccanici
collegare le lavorazioni delle parti alle operazioni di assemblaggio attraverso sistemi di movimentazione automatica
aumentare i salari degli operai per "creare" i propri clienti
fine della produzione di massa solo dopo la crisi petrolifera degli anni 70
luogo di nascita di movimenti operai e sindacati
modello giapponese (toyotismo)
misurare la produzione in base alle richieste del mercato
riassetto del ciclo produttivo ed eliminazione delle scorte
riduzione degli sprechi attraverso just in time e controlli qualità
forza lavoro minore ma più tecnicamente preparata