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critica del giudizio (1) (per kant occorre distinguere tra due tipi di…
critica del giudizio (1)
dalla critica della ragion pura emergeva una visione meccanicistica della realtà con la natura concepita come struttura causale e necessaria
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dalla critica della ragion pratica emergeva una visione finalistica della realtà postulando la liberà dell'uomo e l'esistenza di dio come condizioni della morale
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sorge la domanda se sia possibile un accordo tra natura e libertà (non si tratta di fondere questi due piani ma di trovare un punto di vista trascendentale che renda possibile il passaggio dal mondo fenomenico a quello noumenico)
nella critica del giudizio kant studia una terza facoltà detta sentimento: esso è la facoltà mediante cui l'uomo fa esperienza di quelle finalità del reale che la prima critica esclude sul piano fenomenico e la seconda postula sul piano noumenico
il sentimento non ha valore conoscitivo ma permette l'incontro tra i due mondi, un incontro che vale solo soggettivamente
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kant deve chiarire nella critica del giudizio estetico che cosa si richieda affinché un oggetto possa essere definito bello: per fare questo analizzerà i giudizi di gusto
il gusto è proprio la facoltà di giudicare il bello ed è sempre soggettivo: esso valuta il rapporto tra una rappresentazione e il sentimento di piacere o dispiacere
se io affermo che un oggetto mi piace, esprimo una sensazione, ma se dico che è bello formulo un giudizio in quanto connetto la rappresentazione dell'oggetto al mio sentimento di piacere in modo universale (chi dice che una cosa è bella esige da tutti il medesimo giudizio senza però poterlo dimostrare)
proprio perché non vi sono ideali rigidi di bellezza, l'educazione alla bellezza non può risiedere in un manuale tecnico ma solo nella ripetuta contemplazione delle cose belle
il giudizio di gusto non si basa sopra concetti, perché non è un giudizio di conoscenza, ma su quella facoltà del giudizio che è comune ad ogni uomo e intuisce la finalità soggettiva della natura