I moti rivoluzionari del 1848 interessarono tutta l’Europa, compresa la penisola italiana. Già a partire dal mese di gennaio scoppiarono violente insurrezioni, a Palermo e a Napoli, dove il re Ferdinando II di Borbone fu costretto a concedere la Costituzione. Per evitare sommosse, anche Leopoldo II, granduca di Toscana, papa Pio IX e Carlo Alberto,sovrano del Regno di Sardegna,si affrettarono a concedere delle Costituzioni che servirono a soddisfare le richieste dei rivoltosi. Nel Lombardo-Veneto, invece, l’Impero austriaco proseguì nella sua politica di dura repressione dei nazionalismi, così anche Venezia e Milano insorsero contro i dominatori stranieri. A Venezia i patrioti, guidati dal democratico Daniele Manin proclamarono la Repubblica di San Marco. A Milano, durante le Cinque giornate la popolazione fu protagonista di violentissimi scontri contro le truppe austriache, comandate dal generale Radetzky, che alla fine dovettero abbandonare la città. Attratto dalla possibilità di annettere al Regno di Sardegna nuovi territori , il re Carlo Alberto, al quale i milanesi avevano chiesto aiuto, dichiarò guerra al potente regno asburgico il 23 marzo.