Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
i laboratori del corpo prima aula - Coggle Diagram
i laboratori del corpo prima aula
un aula vuota
Le ragioni pedagogiche della rimozione del corpo sta nel RITARDO CULTURALE DIFFUSO, nella PROIEZIONE SUL BAMBINO DI UN MODELLO DELLA CONOSCENZA ASTRATTO E CEREBRALE
Il piacere di conoscere del bambino non può essere sganciato dal corpo
Corpo da luogo da controllare a luogo da ANIMARE e ASCOLTARE. il corpo di cui oggi si parla nei luoghi di formazione e cura è astratto. Se
ne parla molto ma si ascolta poco il corpo
pesantezza/leggerezza dell'educazione
Gianfranco grilli sostiene che, spesso, se c’è qualcosa che va storto nei piani, nella routine, un
errore, quello risulterà inciso nell’apprendimento, memorabile, molto più significativo di tutti gli altri
apprendimenti programmati
Il lavoro educativo è reso possibile da quella capacità del soggetto di essere nella relazione
Aver cura del desiderio implica non saturare tempi e spazi infantili con troppi stimoli, significa tener caro e salvaguardare il piacere del movimento dei bambini. L’insegnante non ha fissato la bambina nel ruolo di chi ha paura, ma l’ha aiutata a buttare giù l’ostacolo grazie al gioco, dove si parla un altro linguaggio e lo ha fatto in una misura che non soffoca ne stravolge l’altro.
L’origine del movimento coincide con quella piu remota della storia di ognuno di noi. Nell’ambiente
uterino, infatti, sin dalle prime settimane, l’esistenza dell’embrione e del feto è testimoniata dal suo essere in movimento
Si invita ad ascoltare il proprio corpo, l’appoggio della pianta del piede. Osservare cosa producono variazioni di ritmo o traiettoria.
Wallon affermava che per sua natura il movimento del bambino contiene potenzialmente tutte le direzioni che prenderanno, successivamente, l’attività psichica, i processi emozionali e motivazionali, i processi funzionali diretti a uno
scopo, i processi cognitivi
Accompagnare la crescita dei bambini significa infatti saper coniugare capacità di ascolto e
profonda conoscenza del gioco, nell’accezione piu ampia di costruzione e narrazione di sé
Queste prime esperienze nell'asilo nido del proprio corpo nello spazio, forniscono la base per l’affermarsi di un’autonoma esperienza senso motoria, ma anche a livello affettivo, da cui deriva il concetto di esperienza tonico-emozionale, che stabilitasi nei primi mesi di vita, sta alla base delle relazioni umane, in particolare quelle affettive e sessuali.
educazione psicomotoria
La ricerca di Tiziana Andrenelli ruota intorno al significato del prendersi cura del bambino e al concetto di schema corporeo
La Andrenelli parlando del suo stage con Aucouturier, ci racconta di come ha compreso l’importanza della relazione, della qualità dello stare insieme e di come le storie personali del bambino e dell’adulto si intrecciano, generando una
trasformazione reciproca
L’attenzione per gli spazi è importantissima per una buona riuscita di un intervento psicomotorio (non
troppo grande perché dispersiva, ne troppo piccola perché troppo stretta). Porre attenzione e cura allo spazio, predisporre il materiale nella sala, significa creare le condizioni per un ambiente rassicurante, che accoglierà il bambino e il gruppo
Mitja Fehr, ci parla del contatto emotivo, che regola l’interazione e permette alla parola di prendere corpo. Nell’osservazione esistono tantissimi punti di vista. Ognuno dei presenti aumenta la complessità
delle interazioni
L’ascolto integrato di questi diversi punti di vista, prepara l’azione che di per sé è gia un modo di intervenire che predispone all’incontro. La qualità del nostro ascolto configura la comunicazione.
I laboratorio psicomotori con gli adulti sono volti a favorire la ricerca di strategie educative che non
dimentichino il corpo. l’intento è quindi quello di favorire una comprensione attiva della potenzialità offerte dai linguaggi non verbali nei processi di apprendimento e di sviluppo globale della personalità.
Le attività non sono compiti da eseguire, bensì da interpretare, perché ogni attività diventa piacevole e utile quando ci appartiene, quando è ciò che ci sentiamo di fare.