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l'età giolittiana, 1, 2, 3, 4, 5 - Coggle Diagram
l'età giolittiana
l'economia italiana conosce un notevole sviluppo
durante l'età giolittiana si registrarono notevoli progressi economici
ci fu un aumento demografico : la popolazione italiana raggiunse le 36 milioni di persone
l'agricoltura raggiuse alcuni sviluppi produttivi notevoli
l'industria segnò la crescita più rilevante
crebbero i cotonifici, tanto che nel 1908 si verificò un crisi di sovrapproduzione
nel Nord sorsero le prime raffinerie per produrre lo zucchero dalla barbabietola
si svilupparono nuovi settori industriali come quello automobilistico
tra i socialisti prevale la linea riformista
il Partito socialista sotto la guida di Filippo Turati aveva sposato una linea riformista
però
all'interno di esso era presente una minoranza estremista,chiamata massimista
perchè
voleva ottenere il risultato massimo
ovvero
l'abbattimento della società borghese con una rivoluzione
la maggioranza dei membri del partito era favorevole a delle riforme e dei miglioramenti graduali
Giolitti cercò di collaborare con i socialisti riformisti
Giolitti attuò una serie di riforme di carattere sociale
leggi
a tutela del lavoro di donne e bambini
sugli infortuni
sull'invalidità
sulla vecchiaia
comincia una emigrazione di massa
la miseria diffusa alimentò un’ondata di emigrazioni
oltre ai meridionali emigrarono molti abitanti del Veneto
tra il 1901 e il 1913 circa 8 milioni di italiani emigrarono all’estero
la meta principale erano gli Stati Uniti
a partire erano i più poveri
che venivano aiutati solo dai compaesani emigrati precedentemente e già stanziati
Giolitti diventa presidente del Consiglio
nel 1903 diventò Primo ministro Giovanni Giolitti
egli cercò di conciliare gli interessi di borghesia e classi popolari
egli cercò di non acuire i conflitti sociali
il Sud è ancora povero e arretrato
Giolitti favorì in molti modi lo sviluppo tecnologico e produttivo dell’industria italiana, ma lasciando escluso il sud
la terra era concentrata nelle mani di pochi “baroni” che facevano vivere nella miseria milioni di contadini
sarebbe stata necessaria una riforma agraria che ridistribuisse le terre
ma
Giolitti non poteva rinunciare al sostegno dei proprietari fondiari meridionali
il suo riformismo, quindi, non si spinse a riforme radicali che cambiassero il Sud economicamente e socialmente
si limitò ad alcuni provvedimenti secondari
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