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LA SITUAZIONE POLITICA IN LIBIA - Coggle Diagram
LA SITUAZIONE POLITICA IN LIBIA
La Libia è nel caos e per l'Europa 'escalation militare che vede contrapposte le truppe dell'LNA guidato da Khalifa Haftar che avanza verso Tripoli...E poi c'è il governo di unità nazionale guidato da Fayez al-Serraj, leader libico riconosciuto dalle nazioni unite. Oggi il paese è diviso in due schiramenti a ovest il governo di Tripoli, appoggiato dall'Onu, il cui capo è Al Sarraj, ad est il parlamento di Tobruk e l’esercito di Haftar, sostenuto da Russia ed Egitto.
L'ORIGINE DELL'ULTIMO CONFLITTO
Tutto è iniziato nel 2011 dopo il rovesciamento del colonnello Gheddafi, dal 2011 in poi si susseguono le nuove offensive dell'Isis rendendo sempre più insistenti le voci di un intervento da parte degli stati uniti Francia, Italia e Regno Unito, su richiesta del futuro governo di unità nazionale.
Nel 2015 grazie all'accordo di pace sostenuto dalle nazioni unite Serraj diventò presidente. Ma da allora, a minare il la protezione del presidente c'è sempre stata l'ombra di Haftar diventato uno dei principali comandanti dei ribelli nell'Est della Libia, proprio dopo la fine di Gheddafi.
Nel 2014 quando Haftar lanciò l'Operazione Dignità contro le milizie islamiche, che venne definita una "missione" contro i terroristi; nominando l'uomo forte della Cirenaica a capo del riorganizzatore dell' esercito libico nel marzo 2015.
CHI E' HAFTAR?
Haftar nasce in Cirenaica 75 anni fa, comandante dell'auto proclamato Esercito nazionale libico, ma non solo.... è un uomo forte delle autorità di tobruk. Haftar negli anni passati ha aiutato il defunto Muammar Gheddafi nella sua ascesa al potere nel golpe del 1969.
Poi È stato capo di Stato Maggiore delle forze libiche fino al 1987, per poi essere scaricato dal colonnello dopo la guerra del Ciad: da prigioniero fu sconfessato da Gheddafi, rilasciato il 1990 grazie agli Usa, ha vissuto per anni in America, dove -si dice che avrebbe collaborato con la Cia
Nel 1993, fu condannato in patria, in contumacia, alla pena capitale per «crimini contro la Jamāhīriyya libica» per poi essere tornato dalla Virginia alla Libia nel 2011 ovvero l'anno della rivolta contro Gheddafi.
I FIGLI DEL GENERALE
i figli di Haftar, Khalid e Saddam i suoi osservatori internazionali evidenziano come il generale li abbia cresciuti pensando alla "successione". e per questo Ha assegnato loro ruoli di comando condividendo con loro alcuni dei suoi contatti.
Secondo rapporti della stampa araba, Haftar non si fiderebbe più di nessuno e quindi avrebbe incaricato Khalid e Saddam di tenere i rapporti con i Paesi arabi «amici» e di seguire le forniture di armi al suo autoproclamato Esercito nazionale libico
Khalid il figlio maggiore è al comando dell'offensiva per liberare Tripoli annunciata il 4 aprile scorso dal generale
Saddam, invece, che sarebbe stato nei giorni scorsi a Parigi e poi a Roma, sarebbe uscito indenne da un attacco a Tripoli nel 2014. Stando ai media libici, è a capo della potente Brigata 106 dell'Lna, quella con più equipaggiamenti militari
L'ESERCITO REGOLARE CHE NON C'E'
L'esercito guidato da Al Sarraj no ha il controllo del territorio Il motivo? Gli manca una forza di sicurezza vera e propria. Anche se riconosciuto dall'Onu Al Sarraj si serve di milizie che fanno capo al ministero dell’interno. Ma questi gruppi non possono essere considerati come forze regolari, visto che ognuno sembra combattere autonomamente per il controllo della capitale.
GLI INTERESSI
Interessi che si riperquotono in diversi Paesi che vogliono acclarato un proprio ruolo in Libia. L’Italia è in primo piano con il trattato di Bengasi stipulato tra Roma e Tripoli durante la reggenza Gheddafi. Gli obbiettivi sono preservare gli interessi energetici, con l’Eni impegnata ad estrarre il 70% del petrolio libico e il contenimento dell'emergenza immigrazione
poi la questione terrorismo con i 300 nostri soldati stanziati a Misurata per la missione Ippocrate e le decine di 007 impegnati a salvaguardare il nostro Paese da eventuali attentati.
poi c'è la Francia: prima Sarkozy tra gli oppositori a Gheddafi, oggi Macron in cerca di un proprio spazio. Al centro sempre il petrolio con Total impegnata in Cirenaica.
c'è anche la Russia che è attiva in Libia: con la Gazprom: E poi, per tutti, la questione sicurezza.
del resto ci sono anche gli Stati Uniti che mantengono operative le basi nel Niger da cui partono i droni impiegati nei raid contro l’Isis.
E l’Egitto che oggi appoggia Haftar.
ecco un video del tg che spiega la situazione politica in Libia
https://www.youtube.com/watch?v=B7PwrxPfamU