In epoca medievale, alcuni atti dimostrano l'abbondanza di selvaggina e il suo sfruttamento da parte degli ostiensi.[3] L'area verde faceva parte del circondario del Castello di proprietà della famiglia Orsini. Nel 1453 il casale e la tenuta di S. Maria de Fusano appartenevano alla famiglia dei Papazzurri.[6] L'area fu successivamente di proprietà del Monastero di San Saba, della famiglia Corona, della famiglia dei Fabi del rione Sant'Angelo già nel 1488, e poi dei Mazzinghi[7]. Sul terreno si allevavano cavalli e bufale, mentre il bosco era usato per ricavarne carbone e fascine e per scopi venatori. Nel 1620 Vincenzo Mazzinghi della nazione fiorentina, cedette la porzione detta Tumoleto di Fassano al Cardinale Giulio Cesare Sacchetti, membro della famiglia Sacchetti, già affittuaria della limitrofa tenuta di Decima. I Sacchetti riunirono insieme anche la tenuta di Spinerba già della famiglia Theodoli[8] e il Casale di Fusano per un totale di più di 2 000 ettari di terreno nel 1634.