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CAPITOLO 6 - DA LEGGERE E DA CAPIRE, L'atto interpretativo di un testo…

- - - - Gli appunti di tale vescovo finirono successivamente in un archivio a Roma dove furono riscoperti dall'etnologo (antropologo) Barthel il quale avendo dedicato anni di studio alle scritture dell'isola di Pasqua, giunse a pubblicare un libro contenente una classificazione dei circa 600 segni.
        
        Quanto all'origine di tale scrittura il mito parla della sua introduzione da parte del re Hotu Matu'a venuto dal mare a colonizzare l'isola anche se esso sembra privo di fondamento.
        
        Inoltre, considerata l'assoluta eccezionalità dell'invenzione autonoma della scrittura è molto probabile che il rongorongo sia il risultato di una copia di idea forse successiva al primo trattato di annessione con gli spagnoli.
  - - - Si ritiene che si sia sviluppata per copia della scrittura sumerica e che il sistema scrittorio della Valle dell'Indo possa aver fornito uno spunto per la creazione della lingua cinese
        
        419 segni finora identificati e si può ipotizzare che si trattasse di un sistema ideografico con fonogrammi sillabici
        
        E' opinione comune che la lingua soggiacente sia una forma antica di dravidico, la lingua parlata dalle popolazioni indiane preindoeuropee.
- - - - I segni diversi sono 45 e ciò ci fa pensare ad una scrittura di tipo sillabico.
      - Nonostante le gravi limitazioni, connesse al carattere assolutamente isolato del documento, si può ritenere che l’approccio ermeneutico più produttivo consista preliminarmente in un’indagine combinatoria attenta e approfondita della distribuzione delle parole.