D'Alembert è consapevole della difficoltà di un progetto unitario dei saperi. Per questo allude al "labirinto", la conoscenza intuitiva del singolo ricercatore, che deve essere organizzato in un "albero", un ordine sistematico, progressivo e genetico in cui si sviluppano le conoscenze. Il "mappamondo" rappresenta la possibilità di orientarsi tra le tante discipline attraverso una visione d'insieme, non approfondito ma complessivo. I saperi specialistici sono raffigurati come conoscenze dettagliate possedute dagli abitanti di ciascun Paese, ma che non risaltano nel mappamondo