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gli stati regionali (La situazione economica in Italia (Dopo la crisi del…
gli stati regionali
La situazione economica in Italia
Dopo la crisi del 300 anche in Italia ci fu un incremento demografico
Al centro-nord si ebbe una ripresa economica con le aziende agricole
C'erano anche grandi proprietà nobiliari con un contratto di mezzadria, il proprietario forniva metà del bestiame delle sementi e degli attrezzi e il contadino metà del raccolto
Emerse la figura del mercante-imprenditore, egli acquistava la materia prima e la faceva lavorare e poi organizzava la vendita del prodotto finito
tutto ciò portò ad un arricchimento e all'impulso delle banche
Al sud invece la classe borghese e mercantile era quasi del tutto assente e l'economia si basava sull'agricoltura con i latifondi dei baroni
l'economia dunque era molto fragile
intorno alla metà del XV secolo in Italia c'erano sei importanti stati regionali, Milano, Venezia, Firenze, Stato della Chiesa, Napoli e Savoia
A Milano, vinse la famiglia dei visconti che sottomise la lombardia ma che tuttavia non riuscì ad imporsi sui cittadini più ricchi
Nella repubblica di Firenze il governo era saldamente in mano alla borghesia cittadina
A capo si pose una famiglia di banchieri, i Medici i quali regnarono per 60 anni guidando in modo indiretto la vita politica
La repubblica di Venezia si rivolse anche nell'entroterra
Le famiglie aristocratiche e mercantili entrarono per diritto ereditario nel maggior consiglio con a capo il doge (capo dello stato)
Lo stato della chiesa si estendeva dal lazio fino alle marche, all'umbria alla romagna
Si sviluppò il nepotismo, poiché il potere pontificio non era ereditario, quindi le più ricche famiglie cercavano di far eleggere i proprio membri
Nel sud, si erano formati, il regno angioini nel napoletano e quello aragonese in sicilia, approfittando di lotte interne, agli angioini, gli aragonesi, con Alfonso V d'aragona, conquistarono il regno angioino
A nord importante era anche lo stato di savoia, il cui capostipite era Umberto Biancamano