Negli anni Sessanta le indagini scientifiche confermarono tale teoria. Si scoprì, infatti, che lungo i fondali oceanici si innalzano lunghissime catene montuose, le dorsali oceaniche, che presentano lunghe fratture da cui esce la lava, che poi si solidifica allontanando le placche che si trovano ai lati opposti della frattura: nel caso della dorsale atlantica, Europa e Africa da un lato e America dall’altro. Lungo queste fratture della crosta terrestre si concentrano i vulcani che infatti, come si può osservare dalla carta, si dispongono lungo precise fasce geografiche. La maggior parte è concentrata lungo la cosiddetta “cintura di fuoco”, che si snoda ai bordi dell’Oceano Pacifico. Numerosi sono anche i vulcani sottomarini, sui fondali dell’Oceano Pacifico: alcuni emergono dando luogo a isole vulcaniche, come il Mauna Kea delle isole Hawaii. Le altre zone vulcaniche si trovano sul margine orientale dell’Oceano Indiano, nell’Atlantico centrale, dove i vulcani emergono formando alcuni arcipelaghi, e nell’Africa orientale lungo la fossa chiamata Great Rift Valley